Morte alla residenza per anziani. Si “dimenticano” di trasferire un positivo

morte alla casa di riposo

Morte alla casa di riposo. Il Corriere della Sera riporta una bruttissima storia, avvenuta alla casa di riposo per anziani Giovanni XXIII di Roma. La storia l’hanno raccontata al giornale i familiari di Antonio Carbone di 81 anni, che risiedeva in quella casa di riposo in zona Spinaceto. Secondo i familiari l’uomo stava bene fino a pochi giorni prima dell’emegenza. L’andavano spesso a trovare, in seguito lo sentivano solo telefonicamente. Purtroppo, come abbiamo visto, spesso queste strutture si trasformano in autentici focolai di infezione. Poi, un brutto giorno, la casa di riposo telefona alla famiglia per dire che Antonio era risultato positivo al virus e che quindi l’avrebbero trasferito al Gemelli. Poi non si sa cosa sia successo.

Il dubbio è che la morte abbia colto l’uomo da solo

Ricordano i familiari al Corriere: “Per due giorni non abbiamo saputo più nulla di lui. Al telefono ci dicevano che l’avevano trasferito prima al Gemelli, poi al Columbus. Ma lì non c’è mai arrivato, è morto nel suo letto, nella sua camera. Solo, senza assistenza. Soffocato dal virus. E adesso chiediamo giustizia affinché ad altri non accada la stessa cosa. Ecco, soprattutto per questo: chi è incaricato di accudire le persone anziane deve sapere che non può nascondersi, che è sotto i riflettori e deve fare bene il suo lavoro”.

A un certo punto il pensionato non si trovava più

Alla Papa Giovanni XXIII in via Galeffi  a un certo punto erano risultati 20 positivi, tra cui anche dipendenti. Il giorno dopo i familiari hanno chiamato il Policlinico Gemelli ma di Antonio Carbone nessuna traccia. Insomma, non si trovava. E’ iniziata una terribile serie di telefonate ovunque ma non c’è stato nulla da fare, non si sapeva dove fosse. Finché, la mattina del 25 marzo, chiama la casa di riposo, dicendo che era morto. I familiari di disperano all’idea che sia stato dimenticato e che nessuno gli sia stato vicino fino all’ultimo.

I familiari hanno sporto denuncia per la morte del pensionato

I familiari hanno immediatamente fatto una denuncia al commissariato Colombo, che ora indagherà. Bisognerà appurare se il pensionato, che abitava a Spinaceto, sia stato assistito, oppure, come pensano i familiari, di lui se ne siano dimenticati. Come abbiamo imparato, il dramma di questa malattia è che, essendo contagiosa, i malati non possono neanche ricevere il conforto dei familiari. Ora le indagini dovranno accertare se sia stato dimenticato o non sia stato avvicinato per paura del contagio. Ma soprattutto perché non sia stato trasferito in un centro Covid. Insomma, una serie di domande alle quali vanno date risposte.