Morto Guerrino Casamonica, funerali blindati: vietati cortei, cavalli e scenografie da film

Morto ieri mattina a Roma Guerrino Casamonica. Ma stavolta, per i funerali, niente carrozze, niente cavalli e soprattutto niente spettacolo. Dopo la morte di Guerrino Casamonica, 67 anni, esponente dell’omonimo clan sinti più volte finito sotto la lente della Direzione Distrettuale Antimafia, la Questura di Roma ha imposto il pugno duro: i funerali si faranno, ma in forma strettamente privata, senza cortei né eccessi.
Una decisione netta, che richiama direttamente il clamoroso caso del 2015, quando la Capitale fu travolta dalla polemica per il funerale-show di Vittorio Casamonica. All’epoca, carrozze trainate da cavalli, colonna sonora del Padrino e petali di rose lanciati da un elicottero trasformarono le esequie in uno spettacolo kitsch e intimidatorio, che indignò istituzioni e cittadini.

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La Questura: “Evitiamo un’altra offesa alla città”
Il provvedimento, notificato sia alla famiglia che all’agenzia funebre incaricata, nasce per “prevenire nuove ostentazioni legate alla figura del defunto”. Tradotto: nessuna esibizione che possa sembrare una celebrazione di modelli di vita illegali, né passerelle che restituiscano prestigio al nome Casamonica, già segnato da processi, condanne per mafia, sequestri di ville e auto di lusso.
Secondo la Questura, il rischio è concreto: “In passato – viene spiegato – i funerali di membri della stessa famiglia hanno generato gravi turbative dell’ordine pubblico, anche per la percezione celebrativa di stili di vita fondati sull’illegalità”.
Chi era Guerrino Casamonica
Nato a Marta, in provincia di Viterbo, Guerrino Casamonica era ricoverato da tempo al Policlinico Casilino per una malattia grave. Faceva parte del nucleo più noto e discusso della famiglia Casamonica, finita nel mirino della magistratura per associazione mafiosa e traffici illeciti. La cerimonia funebre è fissata per mercoledì mattina alla Romanina, ma stavolta niente passerelle. Roma si prepara a chiudere il sipario prima ancora che qualcuno provi ad alzarlo.