Mosca accusa: “Violenta campagna anti-russa sulla stampa italiana”. Di Maio smentisce ma insultò Putin


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Mosca accusa: aumentano “i sentimenti russofobi” in Italia, sui cui media c’è “un’aperta campagna antirussa”. Lo denuncia l’ambasciata di Mosca a Roma pubblicando stralci del rapporto del ministero degli Esteri russo “sulle violazioni dei diritti dei cittadini russi e dei connazionali all’estero”. “Il lancio da parte della Federazione Russa di un’operazione militare speciale per denazificare e smilitarizzare l’Ucraina e proteggere la popolazione civile del Donbass ha avuto un impatto piuttosto forte sulla situazione dei cittadini russi e dei connazionali che vivono in Italia – si legge -. Il rifiuto e persino l’aggressione nei confronti dei rappresentanti della Russia e della diaspora di lingua russa provengono principalmente dai membri della vasta comunità ucraina”. Il rapporto ricostruisce tutta una serie di episodi.

Le banche italiane chiudono forzosamente i conti ai russi

Ci sono stati casi in cui i clienti russi sono stati informati della loro intenzione di chiudere un conto bancario e gli è stato chiesto di ritirare il loro saldo in contanti in una delle filiali bancarie. I rifiuti vengono registrati anche nell’apertura di conti o nell’emissione di carte di debito su presentazione di documenti comprovanti la cittadinanza russa. I dipendenti della banca non confermano tali decisioni per iscritto, facendo riferimento a istruzioni interne in relazione ai cittadini di Russia e Bielorussia”. Ancora si denuncia che “i dipendenti della missione permanente russa presso la Fao e di altre organizzazioni internazionali a Roma hanno dovuto affrontare il rifiuto dell’operatore mobile Vodafone di collegare un nuovo numero a un contratto di servizio già esistente o di stipulare un nuovo contratto di servizio individuale”.

Per descrivere la guerra i media italiani usano solo fonti ucraine

L’ambasciata sostiene poi che “i connazionali sono preoccupati per il limitato accesso ai media russi in Italia. E, di conseguenza, per la mancanza di informazioni obiettive sulla politica e sulle azioni della Russia nel quadro dell’operazione militare speciale. Che è particolarmente significativa nel contesto della pressione propagandistica del Occidente collettivo e un’aperta campagna anti-russa nei media italiani”. “La trasmissione di informazioni sugli eventi che si svolgono nel mondo viene effettuata esclusivamente sulla base di fonti occidentali o ucraine. Questo approccio parziale – si denuncia – ha un’influenza chiave sull’atteggiamento degli italiani nei confronti dei cittadini russi che vivono in Italia, così come degli immigrati di lingua russa dall’ex Unione Sovietica”.

Azioni ostili contro le rappresentanze russe in Italia

Infine, secondo l’ambasciata russa a Roma, “le decisioni delle organizzazioni regionali italiane di interrompere o sospendere la cooperazione con le associazioni partner russe, così come le minacce in arrivo contro le stesse associazioni russe e i loro singoli membri, testimoniano anche la crescita dei sentimenti russofobi nella società italiana”. “In particolare, il 2 marzo dipinta con slogan antirussi la recinzione dell’edificio del Consolato Generale della Federazione Russa a Genova. L’11 aprile un cittadino ucraino ha versato vernice rossa sulla porta d’ingresso dell’ambasciata russa a Roma”. “Le missioni diplomatiche russe in Italia ricevono regolarmente segnalazioni dai loro connazionali sulle minacce che ricevono”.

Una disabile russa trattata male da un medico a Bologna

“L’incidente con una studentessa russa di 19 anni dell’Università di Bologna che si è recata dal medico. Lei voleva ottenere un certificato di disabilità uditiva ha suscitato il maggior clamore dell’opinione pubblica russa – si legge nel rapporto -. L’operatore sanitario non solo ha inviato la ragazza per un esame approfondito (nonostante negli anni precedenti ciò non fosse richiesto), ma si è anche rifiutato di togliersi la mascherina medica per dare alla paziente la possibilità di leggere le labbra. Di conseguenza, il medico italiano ha cacciato la ragazza dall’ufficio, sostenendo che non gli piaceva il presidente della Russia”.

Gli ultimatum contro personaggi di cultura russi

Quanto agli “sgradevoli incidenti” causati dalla “grande campagna lanciata in Italia contro la cultura russa e i suoi rappresentanti”, eccoli. “Il 28 febbraio, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che contemporaneamente dirige il teatro La Scala, ha avanzato una richiesta al direttore d’orchestra di fama mondiale Valery Gergiev di condannare pubblicamente le azioni della Russia in Ucraina sotto la minaccia di porre fine alla cooperazione. E, in particolare, la sua rimozione dalla partecipazione all’esecuzione dell’opera di Piotr Tchaikovsky “La regina di picche”. Non avendo ricevuto risposta all’ultimatum avanzato, le autorità milanesi hanno riferito che il Teatro alla Scala rifiuta un’ulteriore collaborazione con il direttore d’orchestra russo'”.

Di Maio dice che sono tutte fandonie

E il 9 aprile, si cita ancora, “il Teatro Comunale di Lonigo di Vicenza, su richiesta del ministero della Cultura ucraino, ha annullato il balletto “Il lago dei cigni”. Che avrebbe dovuto essere eseguito da un gruppo di danza ucraino. Il motivo era anche la nazionalità di Piotr Tchaikovsky. Lo stesso giorno, il Lago dei cigni cancellato al Teatro Bellini di Napoli”. Ma per Di Maio sono fandonie: “Basta con questa mistificazione della realtà e con le provocazioni. In Italia nessuno sta portando avanti una campagna anti-russa, i media hanno solo raccontato le crudeltà commesse dall’esercito russo”. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio risponde così, lui che su La7 definì Putin peggio di un animale…