Mussolini e Rocca al campo rom di via Candoni: “Va chiuso da anni, Raggi incapace”

via candoni

«A circa un anno dall’esposto con cui FdI chiedeva alla Procura della Repubblica la chiusura definitiva del camp rom di via Candoni, e al termine di un ennesimo sopralluogo fatto oggi in questa area, torniamo a ribadire l’urgenza di un provvedimento che metta i sigilli a questa struttura». Così Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia. e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale: E Federico Rocca, responsabile regionale per la sicurezza di FdI.

“Quando chiudete il campo rom di via Candoni?”

«La struttura è salita più volte agli onori delle cronache per gli innumerevoli episodi delinquenziali», denunciano Mussolini e Rocca. «Episodi consumati al suo interno o nelle aree immediatamente limitrofe. Misfatti che vedono protagonisti i nomadi che la abitano. Queste persone vivono in condizioni igienico-sanitarie precarie. Tra immondizia, rifiuti di ogni genere e roghi tossici che rendono l’aria irrespirabile in tutto il quadrante. La loro presenza, inoltre, non è assolutamente compatibile con la rimessa Atac. Infatti, gli autobus vengono vandalizzati di continuo. Nonché fatti oggetto, così come le vetture dei suoi dipendenti, di pericolose e ripetute sassaiole».

Degrado e illegalità al campo rom

«È chiaro che, oltre a un evidente problema di degrado, ad attanagliare tutta quest’area è la totale assenza di sicurezza e legalità. Assenza che danneggia irreparabilmente chi ci vive o ci lavora. Abbiamo presentato una richiesta di accesso agli atti per conoscere l’entità degli importi spesi fino ad oggi per questa e altre strutture simili e per sapere quanti altri lo saranno in futuro».

Raggi, cinque anni di chiacchiere

«Nei suoi cinque anni di mandato la giunta Raggi si è solo riempita la bocca paventando ipotesi di superamento dei campi rom. Di fatto, però, l’immobilismo e l’incapacità di questa amministrazione ha solo contributo ad aggravare un problema per cui ancora non è stata trovata una soluzione vera e non più procrastinabile. Ed è questa – concludono Mussolini e Rocca – quella che chiediamo anche oggi».