Nahid Miah ucciso a coltellate da un ladro durante la rapina ad Ardea, oggi la fiaccolata: ‘Non si può morire così’

Nahid Miah ucciso ad Ardea

Hanno deciso di reagire, di ribellarsi, di urlare con forza ‘no’ alla violenza. E così questa sera, a partire dalle 21, tantissimi residenti di Ardea scenderanno in strada e lo faranno per Nahid Miah, il benzinaio di 36 anni che è stato ucciso da un malvivente durante una rapina. L’uomo, che aveva compiuto gli anni da poco, stava lavorando nel suo distributore Toil di via delle Pinete a Tor San Lorenzo, quando lo scorso 27 maggio, intorno alle 12, un ladro lo ha accoltellato ed è fuggito via, lasciandolo lì a terra in un lago di sangue.

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Oggi la fiaccolata per Nahid Miah

Nahid, che lascia due figli piccoli e la moglie Rita, stava lavorando come faceva ogni giorno. Lui che dal Bangladesh aveva deciso di trasferirsi in Italia per costruirsi un futuro migliore, prima a Roma, poi ad Ardea dove da qualche anno aveva trovato la sua stabilità e persone che davvero gli volevano bene. Un grande professionista, un papà sempre presente, un uomo che adorava la sua famiglia e che con tanti sacrifici era riuscito a realizzarsi. Ogni mattina si alzava, indossava la tuta da lavoro, salutava tutti e si presentava nella stazione di servizio. Una routine che lo scorso martedì è stata spezzata in un modo terribile: un malvivente lo ha accoltellato durante una rapina e lo ha ucciso.

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Questa sera a Tor San Lorenzo si scenderà in piazza perché, come spiegano dall’associazione TORSA, non si può morire andando a lavorare, in silenzio e nell’indifferenza. “Venerdì 30 maggio ci ritroviamo per una fiaccolata comunitaria perché il dolore non si chiude in casa, perché la rabbia ha bisogno di voce, perché la comunità deve farsi vedere, sentire, contare”. Alle 20.45 ci sarà il raduno presso Largo San Lorenzo 16, poi alle 21 partirà la fiaccolata, che arriverà fino alla piazza Falcone e Borsellino. E per l’occasione, Viale San Lorenzo sarà chiuso al traffico. “Ci stringiamo forte alla famiglia, una tragedia che ci lascia senza parole, ma che ci spinge con forza a non restare in silenzio. Scendiamo in strada per dire basta alla violenza, per dire che ogni vita vale e che questa comunità non si gira dall’altra parte” – spiegano dall’organizzazione. Questa sera chi vuole potrà portare una fiaccola, una candela, uno striscione per ricordare Nahid Miah, per stare accanto alla sua famiglia distrutta e per far vedere che le persone perbene, quelle che non si voltano dall’altra parte, esistono ancora.

Il 7 giugno un’altra mobilitazione

Non solo la fiaccolata in programma questa sera. Sabato 7 giugno l’Associazione Nuova California 2004 ha organizzato una nuova mobilitazione per dire basta alla criminalità. “Siamo stanchi, non possiamo più accertare di vivere in un luogo dove la micro e macro criminalità sembrano farla da padrone, dove la paura di un furto in casa, di una rapina al supermercato o dal benzinaio è diventata un’ombra costante. Siamo stanchi di sentirci dimenticati, stanchi di subire” – spiega il Presidente Piero D’Angeli. Da qui la decisione di scendere in piazza per ricordare le vittime e per appellarsi alle istituzioni, alle forze dell’ordine. “E’ tempo di agire insieme” – prosegue. E molti sabato 7 giugno, alle 18, si ritroveranno in Piazza Falcone e Borsellino per cambiare la realtà, far sì che ritorni la sicurezza.

Intanto, le indagini per rintracciare il malvivente che ha ucciso Nahid Miah proseguono. I Carabinieri hanno fatto partire gli accertamenti, hanno acquisito le immagini di videosorveglianza della stazione di servizio e hanno avviato le ricerche per identificare il rapinatore, quello che ha accoltellato il 36enne al torace, sul lato destro, e che poi è fuggito via. Facendo perdere, almeno per ora, le proprie tracce. E lasciando un’intera comunità, tra rabbia, sgomento, profondo dolore.