Nahid Miah ucciso ad Ardea da un 18enne durante una rapina. La raccolta fondi per aiutare la moglie: ‘Sono sola, con due bambini’

Nahid Miah ucciso ad Ardea

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Ha un volto e un nome il rapinatore che pochi giorni fa, il 27 maggio scorso, ha ucciso ad Ardea, sul litorale romano, Nahid Miah. L’uomo, un 36enne del Bangladesh, stava lavorando come faceva ogni giorno nel suo distributore di benzina in via delle Pinete quando quel giovane lo ha avvicinato. E lo ha accoltellato nel corso della rapina, lasciandolo a terra in un lago di sangue. A distanza di giorni dal terribile episodio, che ha scosso e indignato, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Anzio hanno chiuso il cerchio: hanno fermato un 18enne del posto, M.A., con precedenti.

E ora mentre il 18enne, che ha confessato l’omicidio, si trova in carcere, la comunità continua a stringersi attorno al dolore immenso della famiglia di Nahid. E la moglie Rita ha deciso di aprire una raccolta fondi perché adesso, come non mai, ha bisogno dell’aiuto di tutti.

Omicidio Tor San Lorenzo, è il 18enne Marco Adamo il killer di Nahid Miah (FOTO)

La raccolta fondi per aiutare la famiglia di Nahid Miah

Nahid Miah aveva lasciato la sua terra, il Bangladesh, per cercare un futuro migliore in Italia. Prima a Roma, poi ad Ardea, lì sul litorale dove con sacrificio era riuscito a diventare gestore della stazione di servizio. Marito presente, papà amorevole, Nahid per molti è stato un grande amico, una persona onesta e perbene che ha perso la vita proprio mentre stava lavorando. Quel 27 maggio aveva salutato la sua famiglia, aveva indossato la tuta da lavoro e come sempre si era recato nel distributore. Poi, però, intorno alle 12 tutto è cambiato in pochi istanti e quella rapina è sfociata nel sangue. Il 18enne, che ha confessato, si è presentato nella stazione di servizio ‘Toil’ di Tor San Lorenzo a bordo di un moto, con il casco integrale e completamente vestito di nero. Armato di coltello, ha colpito a morte il benzinaio e gli ha portato via 570 euro in contanti.

Ora Rita, la moglie di Nahid, è rimasta sola con i figli e ha deciso di aprire una raccolta fondi sul portale GoFundMe. “Ho 32 anni, vivo in Italia da tanti anni insieme alla mia famiglia che fino a qualche giorno fa era costituita da 4 membri, mio marito Nahid, mio figlio Rayyan di 5 anni e mia figlia Radiya di 10 mesi. Un evento tragico ha completamente devastato la mia famiglia. Mio marito è stato ucciso in pieno centro urbano mentre lavorava. L’assassino lo ha colpito con un coltello al torace, dopo averlo rapinato” – ha spiegato Rita. La donna ora è sola, deve crescere i suoi bambini e ha bisogno di aiuto. “In questa fase di emergenza le spese fondamentali riguardano in primo luogo l’abitazione per garantire un tetto sicuro a Rayyan e Radiya. A queste si aggiungono i costi quotidiani per l’acquisto di alimenti, prodotti per l’infanzia, beni per l’igiene personale e della casa. Anche le spese legate alla cura e all’educazione dei miei figli come il materiale per la scuola, le visite sanitarie e le terapie non coperte dal servizio pubblico” – ha continuato.

Come aiutare

A tutte queste difficoltà, oltre al dolore immenso, si aggiungono le spese per il rimpatrio della salma e il funerale in Bangladesh, che solo in parte – spiega Rita – sono coperte dall’Ambasciata del Bangladesh in Italia. “Sto cercando di ricostruire una vita dignitosa per me e i miei figli. In questo momento difficile ogni aiuto è prezioso” – ha concluso nel suo appello. L’obiettivo è di 7.500 euro e già molti stanno donando sulla piattaforma per aiutare la donna e i suoi due piccoli, rimasti senza Nahid.

In carcere il 18enne che ha ucciso Nahid Miah

I Carabinieri, che hanno da subito avviato le indagini e hanno ascoltato i testimoni, sono riusciti a risalire al 18enne. E grazie alle registrazioni delle telecamere sono stati in grado di ricostruire l’intero percorso effettuato dall’assassino, prima e dopo il delitto, a bordo di una moto Bmw GS 650 bianca, rubata due giorni prima a Roma. Una mota che è stata poi trovata il 28 maggio, il giorno dopo la rapina, in un’area boschiva del comune di Ardea, quasi completamente carbonizzata.

Gli inquirenti si sono concentrati sul 18enne, hanno sequestrato indumenti e cellulari e sabato scorso lo hanno rintracciato in un’abitazione di Cisterna di Latina, dove il giovane aveva trovato rifugio e pensava probabilmente di non essere scoperto. Nel corso dell’interrogatorio, svolto presso la Compagnia Carabinieri di Anzio in presenza del Pubblico Ministero, il 18enne ha confessato il delitto, ha portato i militari in un’area boschiva di Ardea, dove aveva nascosto l’arma del delitto (un coltello a serramanico con lama della lunghezza di 16 cm, con tracce di sangue), il casco e alcuni vestiti indossati al momento dell’omicidio. Ora si trova nella Casa Circondariale di Velletri.

Tutti uniti per Nahid Miah

E se da una parte i Carabinieri hanno chiuso il cerchio e la giustizia farà il suo corso, dall’altra la famiglia di Nahid non deve restare sola. Dopo la manifestazione e la fiaccolata per ricordare l’uomo, ora Rita ha bisogno – ancora una volta – di tutti. E sicuramente nessuno si volterà dall’altra parte, le starà accanto e cercherà, per quanto possibile, di colmare quell’immenso dolore.