Napolitano è morto: è stato il primo presidente comunista al Quirinale

Giorgio Napolitano (1)

La camera ardente per il presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano, scomparso oggi all’età di 98 anni, a quanto si apprende potrebbe tenersi al Senato già domenica. Nei giorni successivi, e non si esclude già lunedì prossimo, si terranno invece i funerali di Stato, che dovranno essere deliberati in una riunione del Consiglio dei ministri e che – secondo quanto si apprende – dovrebbero svolgersi in forma laica.

L’ex capo di Stato aveva compiuto 98 anni il 29 giugno scorso festeggiati con i 70 anni di vita passati nelle istituzioni della Repubblica. Era entrato da deputato a Montecitorio per la prima volta nel 1953, è morto senatore a vita, come tutti i presidenti emeriti. La sua biografia è tutta e solo incentrata nel servire lo Stato e le istituzioni, a partire dalla scelta dell’Università: Giurisprudenza alla prestigiosa Federico II di Napoli, dove si laurea nel 1947 a soli 22 anni. Era già comunista da due anni, dopo essere passato, come molti universitari di quell’epoca, dal Guf (gruppo universitario fascista).

Il liceo classico, fra Napoli e Padova, gli aveva invece regalato l’interesse per la cultura, soprattutto per il teatro. Erano gli anni giovanili nella sua Napoli, vissuti in una famiglia nobile e colta, con il padre Giovanni, avvocato liberale, intellettuale e poeta, e la madre Carolina Bobbio discendente dall’aristocrazia piemontese trapiantata poi nel capoluogo partenopeo.

Cresce quindi a pane, cultura e diritto Giorgio ma da quando, ancora universitario, sceglie il Partito comunista, la vita sarà per lui solo e sempre politica, senza deviazioni, senza ripensamenti. Colleziona vari primati, a partire dal 1978: fu il primo dirigente del Pci ad ottenere il visto per andare negli Stati Uniti d’America di Jimmy Carter, dove svolse con successo una serie di conferenze. Ma il primato che lo consegna alla storia è quello della sua elezione a presidente della Repubblica, il 10 maggio 2006: con lui, primo comunista al Colle, si compie il definitivo traghettamento dell’ex Pci nelle istituzioni democratiche.

Un altro record? Fu Napolitano il primo presidente del secondo mandato, con la storica rielezione al Quirinale il 20 aprile 2013. Ed è stato anche il presidente più longevo, dopo Ciampi che morì a 96 anni.

La Russa: “Eravamo distanti ma abbiamo collaborato”

E’ un ricordo condito di aneddoti, quello del presidente del Senato Ignazio La Russa: “Per lui politica, cultura e istituzioni erano vita, passione, ma anche razionalità e coerenza. Quando ero ministro della Difesa – racconta – aveva stabilito con me, da capo supremo delle forze armate, un forte rapporto di collaborazione e io mai ho celato le mie simpatie personali nei suoi confronti, nonostante avessimo posizioni politiche ben distanti”. Rammenta pure che “la sua parola fu decisiva affinché la celebrazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia avvenisse con l’importanza che meritava”. Fino all’ultimo impegno chiesto di recente per presiedere il Senato per due giorni, prima del nuovo incarico.

Salvini: “Su Napolitano ogni parola in più sarebbe di troppo”

Dalla Camera, il presidente Lorenzo Fontana sottolinea che “Napolitano è stato un protagonista della scena politica e istituzionale”. Non manca il cordoglio della Farnesina con il ministro Tajani “profondamente rattristato” e che ricorda il lavoro fatto insieme per anni al Parlamento europeo. “Non condividevo le sue idee, ma lo considero un importante protagonista della storia politica italiana”, conclude. Poche parole dall’altro vicepremier, il ministro Matteo Salvini che si limita a “un ricordo e una preghiera” perché “ogni parola in più sarebbe di troppo”.