Ndicka e Angelinho rischiano l’addio: la Roma cerca di dribblare una nuova ammonizione UEFA da plusvalenza

Roma, da sinistra Ndicka e Angelinho

Contenuti dell'articolo

Ndicka e Angelinho rischiano l’addio: la Roma cerca di dribblare una nuova ammonizione UEFA da plusvalenza. Mancano meno di sette giorni alla scadenza cruciale del 30 giugno e la Roma si ritrova davanti a un bivio: cedere e fare cassa o rischiare nuove sanzioni dall’UEFA. Dopo la stangata dello scorso anno – una multa da 2 milioni di euro per il mancato rispetto del piano di rientro legato al fair play finanziario – il club capitolino non può permettersi un’altra infrazione. Pena: sanzioni ben più gravi, che potrebbero estendersi oltre l’aspetto economico, toccando direttamente la partecipazione alle competizioni europee.

Il tempo stringe e la nuova dirigenza, guidata da F. M., deve agire in fretta. Gli occhi dell’UEFA sono puntati su Trigoria, e l’ossessione si chiama plusvalenze.

Roma, addio ad Angelino, sfuma la plusvalenza chiave

La trattativa che avrebbe potuto risolvere ogni problema è saltata nelle ultime ore. Il passaggio di Angelino all’A. M. è definitivamente tramontato con l’arrivo di T. H. all’A.-H.. Un effetto domino devastante per i giallorossi: l’ex terzino del Lipsia non partirà più, e così sfuma un incasso potenziale di 23 milioni di euro, di cui ben 18 milioni sarebbero entrati a bilancio come plusvalenza netta.

Una doccia fredda per il direttore sportivo, che contava su quell’operazione per mettere a posto i conti. Senza quell’uscita, ora tocca trovare in fretta alternative. E i nomi più caldi non sono quelli delle seconde linee.

I big di Roma in vetrina: Ndicka e Angelinho pronti al sacrificio

La strategia era chiara: vendere seconde linee, evitare sacrifici eccellenti. Ma con il tempo che stringe e i margini sempre più ridotti, ora anche E. N. e M. S. sono finiti sul mercato. Entrambi arrivati a parametro zero, garantirebbero un margine di plusvalenza totale. Un’occasione ghiotta per risolvere i problemi di bilancio senza dover attendere trattative complicate.

La Roma ha già sondato il terreno con alcuni intermediari internazionali, autorizzandoli a cercare offerte da 35 a 40 milioni di euro per il difensore ivoriano. In caso di offerta congrua, la cessione non verrebbe più considerata un tabù. La cessione di Angelinho, meno redditizia ma comunque utile, resta l’alternativa più concreta se non dovessero arrivare offerte monstre per Ndicka.

Le pedine minori: Shomurodov, Saud e Darboe nel mirino

Nel frattempo, la Roma continua a lavorare per piazzare anche i profili meno impattanti sul monte ingaggi ma comunque potenzialmente utili alla causa plusvalenze. E. S., rientrato dal prestito, interessa al Basaksehir e a un club francese. L’operazione potrebbe sbloccarsi in extremis con una formula favorevole per entrambe le parti.

Situazione simile per S. S., seguito dal Tolosa, e per E. D., su cui ha messo gli occhi la Cremonese. Nessuna di queste operazioni, da sola, risolverebbe il problema. Ma l’unione di più cessioni minori potrebbe comunque aiutare a raggiungere la soglia stimata di 10-18 milioni di euro necessari entro fine mese.

Pressione UEFA: il rischio è più alto di quanto sembri

L’avvertimento UEFA non è rimasto lettera morta. La sanzione del 2024 è stata una sorta di cartellino giallo, ma il regolamento è chiaro: in caso di reiterazione, le conseguenze si aggravano. Tra le possibili misure disciplinari: limitazioni alla rosa per le competizioni europee, blocco delle registrazioni dei nuovi acquisti, fino all’ipotesi estrema – ma teoricamente possibile – di esclusione dalle coppe.

Non è più tempo di rinvii. La Roma ha pochi giorni per mettere al sicuro i conti e chiudere il bilancio in linea con i parametri imposti. Il margine d’errore è ridotto a zero.

Un equilibrio precario: vendere senza smontare

Il vero nodo resta sempre lo stesso: cedere, ma senza smontare la squadra. Per questo il club vorrebbe evitare di sacrificare i titolari. Ma la realtà impone scelte dolorose. E se entro il 30 giugno non dovessero arrivare offerte convincenti per le seconde linee, Ndicka e Angelinho resteranno gli unici veri jolly da giocare.

Una partita a scacchi in pieno tempo di recupero, in cui ogni mossa sarà decisiva.