Negoziati senza veleno. E l’Italia si armerà a guerra finita…

Negoziati senza veleno

Insomma, negoziati senza veleno e l’Italia si riarma in zona Cesarini. Sembra una barzelletta ma non lo è.

A Istanbul, dove si sono incontrati i delegati di Russia e Ucraina per cercare di discutere le condizioni per far cessare una guerra maledetta non c’è stato bisogno di SuperMario, che ha troppo da fare con Giuseppe Conte.

Che belli i negoziati senza veleno

Si sa, il capo dei Cinquestelle non vuole pagare più armi per conto Draghi mentre il premier deve dimostrare di essere un superbellicista. Risultato: i contendenti se la vedono da soli a casa di Erdogan.

Stando a quello che è trapelato dalla Turchia, l’Ucraina è favorevole a garantire a Mosca la propria neutralità con accordo di sicurezza internazionale. I Russi hanno dichiarato di voler ridurre l’attività militare su Kiev. Secondo il Pentagono avrebbero già iniziato.

Se alle parole seguiranno i fatti, potrebbe avviarsi concretamente la fine del conflitto, anche se c’è sempre da temere la solita guerra di propaganda da una parte e dall’altra.

L’Italia si arma a guerra finita

Negoziati senza veleno non vuol dire sempre che le cose proseguano lisce. Perché una volta tirate le somme, bisognerà capire che cosa passerà per le teste di Putin e Zelensky, che ci hanno abituato finora a molti colpi si scena.

Per alcuni osservatori ci sarà addirittura da temere che possa essere Biden, il presidente americano, a farsi prendere dalla voglia di metterci lo zampino per sabotare un’intesa. Lui dei russi non si fida proprio e non vuole rinunciare a imporre condizioni allo stesso Zelensky.

E noi? Noi italiani stiamo a guardare. Non certo a livello popolare dove si registra un encomiabile moto di solidarietà con un popolo allo stremo, quello ucraino. E un incredibile protagonismo politicante di chi, dal premier in giù, si illude di poter decidere chissà cosa per la fine di un conflitto terribile. Si voterà per le ami a guerra finita…