Nel Lazio 30 nuovi casi di West Nile, ecco le città più colpite

In Lazio l’emergenza West Nile continua a far registrare numeri in crescita. Gli ultimi dati diffusi dal laboratorio di Virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” confermano 30 nuovi casi rispetto all’aggiornamento del 7 agosto.
Ventuno pazienti hanno sviluppato febbre, sette presentano una sindrome neurologica e due sono donatori di sangue asintomatici, individuati grazie agli screening del Centro regionale sangue. I controlli confermano l’efficacia delle misure di sicurezza nel sistema trasfusionale regionale, che ha permesso di isolare i casi senza rischi per la catena delle donazioni.

Latina la provincia più colpita
L’analisi geografica dei nuovi contagi mostra una netta prevalenza nella provincia di Latina. I comuni più interessati sono Aprilia, Cisterna di Latina, Latina, Maenza, Pontinia, Priverno, San Felice Circeo e Santi Cosma e Damiano.
La diffusione del virus in quest’area conferma un trend già osservato nelle scorse settimane, con un’alta concentrazione di casi nella pianura pontina, zona ad alta presenza di zanzare vettori del virus.
Altri focolai in Roma e Frosinone
Oltre a Latina, sono emersi nuovi focolai anche nella provincia di Roma, in particolare ad Anzio e Velletri, e in quella di Frosinone, con casi a Castro dei Volsci.
Questi dati segnalano un progressivo allargamento della mappa del contagio, che ormai interessa più aree della regione. L’evoluzione della situazione richiede particolare attenzione nelle zone rurali e costiere, dove le condizioni ambientali favoriscono la proliferazione delle zanzare infette.
Il bilancio dall’inizio dell’anno
Con gli ultimi accertamenti, il numero complessivo di infezioni confermate nel 2025 sale a 136. La distribuzione territoriale è nettamente sbilanciata: 126 casi nella Asl di Latina, 6 nella Asl Roma 6, 2 nella Asl di Frosinone e un caso nella Asl Roma 3.
A questi si aggiunge un caso rilevato fuori regione, in provincia di Caserta. I dati confermano come la zona pontina resti l’epicentro dell’epidemia regionale, con un’incidenza che supera di gran lunga quella degli altri territori.
Una diffusione che preoccupa
Il West Nile, trasmesso principalmente dalla puntura di zanzare infette, può causare sintomi lievi come febbre e mal di testa, ma nei casi più gravi sfocia in complicazioni neurologiche.
La presenza di sette pazienti con sindrome neurologica tra i nuovi casi accertati rappresenta un segnale d’allarme per le autorità sanitarie. La sorveglianza epidemiologica resta alta, con monitoraggi costanti su tutto il territorio regionale, soprattutto nelle aree già colpite e in quelle a rischio di nuovi focolai.