Nel Lazio carceri sovraffollate: ecco i numeri dei 14 istituti della regione

carcere di rebibbia (2)

Carceri sovraffollate anche nel Lazio. L’allarme dei sindacati. “Attualmente il sovraffollamento che risulta essere di 305 detenuti considerato che n. 5.544 risultano essere i detenuti reclusi nei 14 Istituti del Lazio, dato pubblicato su sito ministero giustizia del 31 luglio 2021, rispetto a una capienza regolamentare di detenuti prevista di n. 5.239. Preoccupa il sovraffollamento negli istituti di: Viterbo (+94) ; CC Regina Coeli (+271)”. Lo sottolinea la Fns Cisl Lazio. Per quanto concerne, invece, il personale di Polizia Penitenziaria, “dobbiamo evidenziare un incremento nella regione di 121 uomini e 15 donne, collegato al termine del 178° corso allievi agenti.

Ecco le carceri con i maggiori incrementi

Gli istituti che hanno visto il maggiore incremento sono : CC Frsoinone n.20 unità, NC CC Rebibbia 24 unità, CC Regina Coeli n. 17 unità, NC Civitavecchia e CC Velletri rispettivamente 9 unità, CC Cassino- CR rebibia e NC Viterbo rispettivamente n. 06 unità. Mancano, comunque, sempre 500 unità rispetto alla pianta organica prevista”, aggiunge il sindacato. Per la Fns Cisl Lazio “l’apertura della neo struttura della REMS di Rieti è apprezzabile ma i numeri di tali strutture restano sempre insufficienti rispetto alle richieste che pervengono dagli istituti . Ci sono molte persone in lista di attesa, in attesa di essere ricoverate, pertanto, occorre una maggiore implementazione rispetto alle 6 strutture attive nella regione”.

La denuncia dei sindacati

“Da tempo come Fns Cisl, la Federazione Nazionale della Sicurezza Cisl, denunciamo le criticità che gravano sul nostro sistema penitenziario, – temi che devono essere affrontati con un confronto proficuo con il sindacato, attivando misure strutturali, non tampone, per restituire certezze a tutto il personale. Così come è urgente determinare protocolli d’intesa con le Regioni al fine di regolare la non trascurabile e pericolosa gestione, da parte dei colleghi penitenziari, di detenuti affetti da gravi turbe e nevrosi psichiche”, conclude il sindacato.