Nel Lazio i guardiaparco non bastano: arrivano i vigilanti volontari contro abbandono di rifiuti e piromani

Nel Lazio i guardiaparco di professione (quindi retribuiti) evidentemente non bastano: la Regione vuole istituire vigilanti volontari contro le due grandi piaghe che affliggono le aree verdi, a cominciare da boschi e parchi: abbandono di rifiuti e piromani. A fine 2024, la Regione ha lanciato anche un concorso per implementare le attività di sorveglianza, con l’assunzione di ulteriori 55 guardiaparco, ma la risorse disponibili evidentemente non bastano a garantire una sorveglianza costante e continuativa su tutto il vasto patrimonio naturale del territorio regionale.
Vigilanti volontari per il Lazio: si inizia con 450mila euro di spesa
Di fronte a questa realtà, la Regione Lazio punta quindi su una nuova strategia: coinvolgere direttamente i cittadini nella difesa dell’ambiente attraverso un servizio volontario di vigilanza ecologica a costo quasi zero per la Regione. Per la precisione, la proposta di legge che prevede l’istituzione del servizio prevede un primo stanziamento di 450mila euro necessari per i corsi di formazione. Una somma, certo, solo iniziale che – nel caso in cui la proposta di legge passi in via definitiva – sarà seguita da altri futuri stanziamenti economici.

Nel Lazio nasce la figura delle Guardie Ecologiche Volontarie, aiuteranno i guardiaparco
Il cuore della proposta è contenuto, per l’appunto, nella legge regionale n. 162 del 5 luglio 2024, attualmente all’esame della Commissione Agricoltura e Ambiente del Lazio. La prima seduta della Commissione chiamata a valutare la proposta è attesa il prossimo 6 maggio ore 15,30 Sala latini, adiacente il Consiglio regionale.
Il testo della proposta di legge, firmato dai consiglieri Grasselli, Bertucci, Nicolai, Tiero e Cera, prevede l’istituzione delle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV).
Cittadini formati e riconosciuti ufficialmente per vigilare sul rispetto delle norme ambientali all’interno delle aree protette. Le GEV agiranno senza compenso economico, iscritte ad associazioni ambientaliste riconosciute nel Registro unico nazionale del Terzo settore. Il loro ruolo sarà complementare a quello degli organi istituzionali, senza sostituirsi ad essi, ma offrendo un supporto concreto e radicato nel territorio.
L’incontro del 6 maggio si preannuncia come uno dei più partecipati degli ultimi anni, con l’invito esteso a numerosi enti gestori delle aree protette del Lazio: dal Parco dell’Appia Antica alla Riserva del Lago di Vico, passando per i Monti Aurunci, i Castelli Romani, Nazzano Tevere-Farfa e molti altri.
Una formazione qualificata e obbligatoria, simile a quella dei guardiaparco
Per diventare GEV non basterà la buona volontà. I futuri vigilanti dovranno affrontare un percorso di formazione specifico, comprendente un esame psicoattitudinale e una prova teorico-pratica. Solo chi supererà queste fasi potrà ottenere la nomina ufficiale. I corsi saranno organizzati in collaborazione con le associazioni ambientali e gli enti locali, che potranno poi avvalersi dell’operato delle GEV mediante apposite convenzioni.
Il servizio verrà regolamentato da uno o più atti attuativi regionali, con l’obiettivo di assicurare uniformità, efficienza e trasparenza.
Compiti e poteri dei vigilanti ecologici nel Lazio
Le Guardie Ecologiche Volontarie potranno svolgere attività di sorveglianza e segnalazione, monitoraggio ambientale e informazione ai cittadini. In alcuni casi, saranno anche autorizzate ad applicare sanzioni amministrative, secondo quanto previsto dalla normativa regionale vigente. Non avranno però lo status di pubblici ufficiali né entreranno in rapporto di impiego con la Regione.
Il loro contributo sarà soprattutto quello di estendere la rete di controllo sul territorio e rendere più tempestiva la risposta ai reati ambientali, come l’abbandono di rifiuti, l’abuso edilizio e la violazione dei regolamenti delle aree protette.
Un segnale di partecipazione civica
La proposta di legge si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione del volontariato ambientale. La Regione Lazio riconosce, infatti, l’importanza strategica di coinvolgere attivamente i cittadini nella salvaguardia del patrimonio naturale. Il servizio GEV rappresenta anche un’opportunità per sensibilizzare le comunità locali e promuovere comportamenti più responsabili nei confronti dell’ambiente.