Roma, abbattimenti indiscriminati degli alberi: serve un piano serio per la gestione del verde urbano

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Nella Capitale d’Italia gli alberi sembrano ormai considerati un ostacolo, più che una risorsa. Nonostante Roma sia una delle città più verdi d’Europa, con il 67% del suo territorio ricoperto da aree naturali, la politica di gestione del verde urbano appare sempre più aggressiva, frammentata e poco trasparente. Lo denunciano l’On. Marco Perissa, Presidente della Federazione Romana di Fratelli d’Italia, e Piergiorgio Benvenuti, Responsabile del Dipartimento Ambiente FDI – Roma, in una nota congiunta che riporta dati allarmanti e lancia un appello per un cambio di rotta.

Tra il 2021 e il 2023, secondo i dati ufficiali, a Roma sono stati abbattuti quasi 18.000 alberi, mentre le nuove piantumazioni si sono fermate a quota 2.400. Un saldo profondamente negativo che tradisce l’idea, ancora troppo diffusa, che gli alberi siano poco più che elementi ornamentali, utili solo a “ravvivare” il paesaggio urbano. Al contrario, ogni albero in buona salute è un alleato prezioso nella lotta al cambiamento climatico, capace di assorbire oltre 50 kg di CO₂ all’anno, migliorare la qualità dell’aria, abbattere le temperature estive e contribuire al benessere fisico e psicologico dei cittadini.

Alberi abbattuti senza un piano chiaro

A preoccupare non è solo il numero degli abbattimenti, ma anche le modalità con cui vengono eseguiti. Secondo i firmatari della nota, molte rimozioni avvengono senza un’adeguata valutazione tecnica e in apparente violazione del periodo di nidificazione protetto dalla legge 157/92, che tutela gli uccelli selvatici. Emblematico il caso di Viale Europa, dove sono a rischio 140 tigli, già oggetto di potature invasive negli anni passati.

E non si tratta di un episodio isolato: Viale dei Quattro Venti, Viale dei Primati Sportivi all’EUR, Via Togliatti, Parco Nemorense, Villa Ada, Villa Glori, Villa Massimo, Villa Chigi. L’elenco delle zone colpite dagli abbattimenti si allunga mese dopo mese, coinvolgendo aree storiche e simboliche della Capitale. In parallelo, il degrado e l’abbandono di grandi polmoni verdi come la Pineta di Castel Fusano, devastata da incendi e infestazioni come quella della cocciniglia tartaruga, segnalano l’assenza di una strategia preventiva.

Una Capitale senza visione sul verde

Il verde urbano dovrebbe essere gestito come una vera infrastruttura pubblica, al pari di strade e trasporti. Eppure, denunciano Perissa e Benvenuti, l’attuale amministrazione capitolina – guidata da Roberto Gualtieri – continua a operare in modo opaco, senza coinvolgere le comunità locali, i comitati di quartiere, i cittadini e nemmeno i Municipi.

Una gestione emergenziale che spesso si limita a “fare pulizia” con la motosega, invece di investire in monitoraggi, potature selettive, trattamenti fitosanitari e progetti di riforestazione urbana. Manca, in altre parole, un piano organico, partecipato e sostenibile per il verde cittadino.

Una proposta per cambiare rotta

La richiesta dei due esponenti di Fratelli d’Italia è chiara: sospendere immediatamente gli abbattimenti in corso e avviare un programma trasparente di gestione del patrimonio arboreo romano. Una gestione che deve rispettare le normative vigenti, soprattutto nei periodi delicati per la fauna urbana, e puntare su azioni concrete per la cura, la rigenerazione e l’ampliamento del verde cittadino.

Perché il verde non è un lusso, ma una necessità. In un’epoca segnata da crisi ambientali, eventi climatici estremi e inquinamento crescente, non si può più tollerare una politica miope che vede negli alberi un problema, anziché una soluzione.