Nel Pd donne contro: la Cirinnà voterà contro Letta mentre la Boldrini punta alla segreteria

. LCaro Segretario Enrico Letta, ricevo da semplice iscritta la tua lettera (…) faccio parte della direzione nazionale del Pd, organo che tu hai convocato per il 6 ottobre. Si prospetta una direzione nella quale, alla luce della tua lettera, tutto è già pronto, impacchettato e approvato dalle correnti, vista la batteria di agenzie in tuo supporto che stanno uscendo in queste ore. In tutta onestà, penso che questo sia un approccio del tutto sbagliato”. Così Monica Cirinnà su Fb. “La tua proposta è una frettolosa ripartenza, che mette da parte l’analisi e l’ammissione degli errori. Da anni ci sottraiamo dall’agire il nostro conflitto interno, sedato ai vertici sempre e solo con un meticoloso uso del metodo Cencelli tra correnti e, invece, cresciuto costantemente tra la nostra gente, ignorata e relegata all’impossibilità di contare e farsi sentire”.
Dalla Cirinnà parole durissime contro Letta
“Chiudo dicendoti che il 6 ottobre sarò in direzione, ma poiché dubito che sarà un confronto vero, salvo meravigliose sorprese, ti anticipo qui i miei pensieri. E, ovviamente, ti annuncio il mio voto contrario. Ci sono altre strade possibili per rinnovare e, forse, per rinascere. Ma ci vuole, prima di tutto, un’ammissione di responsabilità e un passo indietro di tutti i dirigenti apicali. E poi luoghi veri, con tante assemblee aperte, per discutere davvero senza pregiudizi e senza soluzioni già pronte e sottoposte, come accadrà il 6 ottobre, al ‘prendere o lasciare'”.

La neoeletta Boldrini invece si dice entusiasta: punta alla segreteria?
“Ho apprezzato molto la lettera di Enrico Letta agli iscritti e alle iscritte del Partito Democratico. Ha tracciato una road map per il futuro della sinistra e il primo passo è molto importante. L’appello a iscriversi ora per prendere parte alla fase congressuale costituente”. Ad affermarlo Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico. “È un invito al mondo del lavoro, dell’associazionismo, del femminismo, dell’ambientalismo, del terzo settore e di tutte quelle realtà e persone che in questi anni non si sono sentite più rappresentate. Affinché siano parte attiva di questo processo innovativo. Un congresso che non deve essere quindi un conclave a porte chiuse ma un grande evento politico, capace di suscitare entusiasmo, partecipazione e portare alla costituzione di un nuovo partito progressista”.