Nella sua Latina l’ultimo saluto ad Antonio Pennacchi (video)

Ultimo addio allo scrittore Antonio Pennacchi, morto improvvisamente nella sua casa di Borgo Podgora a Latina mercoled. Una folla di amici e concittadini, composta ma commossa, ha salutato durante le esequie nella Cattedrale di San Marco a Latina, il premio Strega 2010 con “Canale Mussolini”. La sua città gli ha reso omaggio con un giorno di lutto separandosi dal narratore che, nel corso della sua attività letteraria, ha coltivato con passione la storia del suo territorio a partire dalla bonifica dell’Agro Pontino. “E’ stato – ha scandito il sindaco di Latina, Damiano Coletta alla fine del funerale – il cantore della nostra storia”. Un omaggio arrivato non solo dalla sua gente ma anche dalla Mondadori, la casa editrice che ha pubblicato le sue opere. C’era il responsabile della narrativa italiana ed editor di Pennacchi, Giovanni Francesio.
Il sacerdote: Pennacchi era un seminatore
E poi da Lucio Caracciolo, il direttore di “Limes”, la rivista alla quale collaborava Pennacchi, il quale ha ricordato che i suoi articoli erano perfetti tanto che “quando li leggevo non toccavo neanche una virgola”. Sui banchi della Cattedrale si è visto anche Umberto Croppi, già assessore alla Cultura del Comune di Roma, e ora direttore di Federculture. “La vita di Antonio – ha detto nell’omelia il celebrante, don Enrico Scaccia, che è stato parroco a Borgo Podgora dove ha abitato Pennacchi e ora è vicario del vescovo di Latina – non trova la parola fine in questi giorni perché è stato un seminatore. I i suoi racconti e le sue descrizioni hanno fatto emergere la ricchezza di questa terra che ha il sapore della fatica e della speranza. Attraverso il suo sguardo – ha aggiunto – ha saputo valorizzare la nostra storia e le nostre famiglie”.

Celebrazione semplice ma partecipata
Una celebrazione semplice ma partecipata in una chiesa gremita ha accompagnato nel suo ultimo viaggio Pennacchi, la cui bara era ricoperta di molti fiori. Il sindaco Coletta ha interpretato il dolore della comunità ricordando che di Pennacchi resteranno “le opere con cui ha raccontato la storia di questo territorio. Una storia in cui tutti ci siamo riconosciuti. Antonio è diventato egli stesso storia. L’affetto che ha ricevuto dalla sua comunità è stato grandissimo perché non solo è stato il cantore della nostra città e del nostro territorio ma quotidianamente è stato dentro la vita di Latina giorno per giorno. La sua è stata una presenza che ognuno ha avvertito anche nella sua capacità di fare polemica, di essere un po’ fuori dagli schemi. Antonio è stato vero anche nel suo essere burbero per certi aspetti”.
In chiesa letto un passo di “Canale Mussolini”
In chiesa era presente anche l’editor di Pennacchi, Giovanni Francesio. “Pennacchi – ha sottolineato prendendo la parola – è stato uno dei più grandi scrittori dell’inizio del 21esimo, per l’ampiezza e la profondità della sua opera e per la capacità di trasformare il suo mondo in un mondo universale in cui chiunque e ovunque si può riconoscere. Il rapporto tra noi e Pennacchi è stato unico e irripetibile. Non era solo uno scrittore di cui eravamo orgogliosissimi, era un intellettuale che sollecitava la casa editrice come nessun’altro. Era vulcanico nelle idee e nelle suggestioni. Era una presenza fissa, costante”. Poi il ringraziamento alla città di Latina e alla sua comunità della figlia dello scrittore, Marta, e la lettura dell’attore Clemente Pernarella di un passo di “Canale Mussolini” con cui Pennacchi, vinse il premio Strega nel 2010.
(Foto: skytg24)