Nessuna spiegazione per lo stipendio dell’uomo di Zingaretti

Zingaretti stipendio

Non c’è solo lo scandalo di aumentare quello stipendio mentre la gente ha paura, alla regione Lazio di Zingaretti. Ma stanno pure zitti, sperando di farla franca.

Ieri Il Tempo ha raccontato l’incredibile decisione di aumentare lo stipendio agli Zinga-boys. In pochi conoscono il dottor Luigi Ferdinando Nazzaro. Questi è da circa un anno segretario della giunta regionale. Ha il durissimo compito di assistere l’esecutivo regionale durante le sedute al fine di assicurarne la regolarità di composizione, di deliberazione e, di conseguenza, di legittimità degli atti adottati. Ma deve essere proprio bravo e per proteggerne l’esistenza faticosa gli hanno regalato un po’ di pecunia e il suo appannaggio è passato da 90mila a 120mila euro l’anno.

La delibera che fa felice l’uomo dello staff

A stabilirlo è la delibera di giunta 53 del 18 febbraio 2020, finita nel mirino della Lega che ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale con il capogruppo Tripodi.

Chissà se anche questo atto di giunta – che pubblichiamo affinché non si parli di fakenews come fanno abitualmente dalla regione Lazio – troverà una spiegazione. Sul Tempo di oggi non c’è una lettera, un comunicato, una rettifica. Nulla di nulla da parte della giunta regionale.

Da Zingaretti niente scuse per quello stipendio

E siccome il titolo di ieri non era certo uno di quelli che passano inosservati. Sparato in prima pagina. E considerando che il dottor Nazzaro ha avuto esperienze di lavoro alla comunicazione della regione e al cerimoniale, difficile pensare che possa essergli sfuggita la prima pagina del quotidiano di Franco Bechis. Così come alla marea di uomini di fiducia del governatore, tipo quell’assetto stampa Lanfranchi che passa più tempo a scrivere sciocchezze su facebook che a spiegare come stanno le cose al Tempo.

La trasparenza è necessaria soprattutto quando c’è il coronavirus: perché non ci si può nascondere dietro l’attenzione dei cittadini alla malattia che ci angoscia e nemmeno rispondere con un biglietto di scuse e la revoca della delibera quando si viene scoperti.