Nessuna tregua dal Covid: altri 785 morti. Coprifuoco confermato

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Il Covid non accenna a dare tregua. Sono 19.350 i nuovi contagi da coronavirus in Italia resi noti oggi secondo i dati contenuti bollettino del ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 785 morti che portano il totale a 56.361 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia. Da ieri sono stati eseguiti 182.100 tamponi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.663 (-81 da ieri).

Il Covid aggredisce anche il Lazio

Sono 1.669 (+80) i nuovi casi di coronavirus registrati oggi nel Lazio, 64 i decessi (+25) e 868 i guariti. I tamponi processati sono quasi 27mila (6.776 in più rispetto a ieri). Il rapporto tra i positivi e i tamponi scende al 6%. Si consolida il rallentamento. Roma Capitale per il secondo giorno consecutivo sotto i mille casi. Lo comunica l’assessore alla Salute del Lazio Alessio D’Amato. In totale sono 90.938 i casi attualmente positivi a Covid-19, di cui 3.241 ricoverati, a cui si aggiungono 352 pazienti in terapia intensiva e 87.345 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’epidemia, i guariti sono in totale 28.080, i decessi 2.431 e il totale dei casi esaminati è pari a 121.449.

Attesa per il nuovo Dpcm

Intanto il nuovo Dpcm di Natale al centro del confronto governo-Regioni-enti locali sulle misure di contenimento del coronavirus. ”Evitare gli spostamenti tra regioni e mantenere il limite delle ore 22 per la circolazione sono due punti centrali e imprescindibili del modello di sicurezza che stiamo costruendo insieme. Difendiamo insieme l’impostazione e evitiamo deroghe perché potrebbero minare la tenuta stessa dell’impianto”, ha detto il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia, a quanto si apprende, nel corso dell’incontro.

L’Italia rimarrà divisa in zone

”È dovere di tutti noi evitare la terza ondata e mantenere l’unità tra livelli istituzionali e la leale collaborazione che ha caratterizzato gli interventi più delicati di questi mesi”, ha detto ancora il ministro. Secondo quanto si apprende, inoltre, nel corso del suo intervento all’incontro il ministro della Salute Roberto Speranza avrebbe aggiunto: “Resta la divisione del Paese in zone”, anche se è ancora “in corso il confronto sulla ponderazione degli indicatori”. Dai dati è “possibile che tutto il Paese nelle prossime settimane sia in zona gialla”.