Nettuno, 36enne gambizzato in via Rosario Livatino: arrestato 20enne

Lo ha avvicinato, poi lo ha colpito con un calcio dell’arma alla testa per ‘stordirlo’. E subito dopo ha sparato alla gamba, ferendolo. Poi è fuggito via a bordo di un’auto, facendo perdere le proprie tracce. O almeno, così sembra.
Ora quell’agguato quello avvenuto a Nettuno lo scorso 9 febbraio ha il nome e il volto dell’autore. Dopo una lunga indagine, a distanza di mesi, gli agenti di Polizia questa mattina sono riusciti a individuare l’aggressore e ad arrestarlo: lui, un 20enne di origini romane, dovrà rispondere di tentato omicidio pluriaggravato, detenzione e porto abusivo di armi.

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Gambizzazione a Nettuno, chi è l’autore
Le indagini, che sono state portate avanti dagli agenti del Commissariato Anzio Nettuno e sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno consentito di fare luce su quella gambizzazione avvenuta lo scorso 9 febbraio, quando un 36enne era rimasto gravemente ferito da un colpo di pistola in via Rosario Livatino.
Stando alla ricostruzione, nella tarda serata di quella domenica di febbraio la vittima sarebbe stata avvicinata da un ragazzo che, dopo averla colpita con il calcio dell’arma alla testa, le aveva sparato a una gamba ed era fuggito a bordo di un’auto. Il 36enne era rimasto lì a terra, poi era stato soccorso e trasportato in codice rosso in ospedale, dove aveva dovuto subire un’operazione d’urgenza. E dove era rimasto in prognosi riservata per più di 20 giorni.
L’arresto questa mattina
Ora, a distanza di mesi, la svolta. Le indagini avviate dagli agenti del Commissariato Anzio – Nettuno hanno stretto il cerchio attorno a un 20enne del posto, attivo nell’ambito della criminalità locale. E questa mattina è stato eseguito l’arresto. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto per il giovane la misura cautelare in carcere.
Il 20enne, già detenuto presso la casa circondariale di Frosinone, è stato raggiunto dal nuovo provvedimento restrittivo, che gli è stato notificato questa mattina dagli agenti dello stesso Commissariato. Dovrà restare lì, lui che così giovane aveva avvicinato il 36enne in una domenica che doveva essere come tante. E aveva aperto il fuoco, ferendolo gravemente.