Nettuno, bar del centro trasformato in zona franca: “Alcol ai minorenni e ritrovo di pregiudicati”
Nel cuore di Nettuno, a pochi passi dalle vie più frequentate della città, un bar apparentemente comune è stato chiuso dalla Polizia di Stato. Da fuori poteva sembrare un semplice punto di ritrovo, un luogo dove bere un caffè o passare una serata tra amici. Ma le indagini delle Forze dell’Ordine hanno rivelato tutt’altra realtà. Il locale era diventato, nel tempo, un punto di aggregazione problematico, frequentato in modo abituale da persone già note alle autorità per precedenti legati allo spaccio e alla microcriminalità. A questo si aggiungeva un clima costante di degrado che aveva iniziato a preoccupare residenti e commercianti della zona, costretti ad assistere a risse e rumori fino a tarda notte.
I controlli della Polizia e la situazione di degrado a Nettuno centro
La chiusura non è stata improvvisata. È arrivata al termine di una serie di controlli effettuati dalla Sezione Polizia Amministrativa del Commissariato di Anzio-Nettuno. Gli accertamenti hanno evidenziato gravi irregolarità nella gestione dell’attività. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, nel bar si vendevano bevande alcoliche senza alcuna attenzione all’età dei clienti. Inoltre, non venivano rispettate le norme previste per garantire la sicurezza dei frequentatori e del quartiere. Nel frattempo, la presenza costante di soggetti già coinvolti in attività illegali aveva fatto del locale una sorta di base di appoggio informale per la microcriminalità della zona. Un contesto che stava rendendo più insicuro un intero tratto del centro cittadino.
L’episodio che ha fatto scattare l’allarme definitivo a Nettuno
Tra gli episodi che hanno convinto le autorità a intervenire rapidamente, ce n’è uno particolarmente grave. Alcuni ragazzi minorenni, dopo aver acquistato liberamente superalcolici nel locale, sono finiti in ospedale con sintomi da intossicazione etilica. Nessuno aveva chiesto loro un documento. Nessuno aveva controllato. Le condizioni dei giovani sono poi migliorate, ma l’episodio ha confermato la totale mancanza di responsabilità da parte della gestione del locale. La vendita di alcolici ai minori non solo costituisce un reato, ma rappresenta anche un pericolo diretto per la salute pubblica. In questo caso, la superficialità nella somministrazione ha rischiato di trasformarsi in tragedia.
La decisione del Questore: chiusura immediata del bar di Nettuno
Alla luce delle diverse segnalazioni, delle testimonianze raccolte e degli episodi registrati, il Questore di Roma ha deciso di intervenire con il provvedimento previsto dall’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Tale normativa permette di sospendere l’attività di esercizi commerciali che rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica. Il bar è stato quindi chiuso e sottoposto a sequestro, con la sospensione dell’attività di somministrazione per dieci giorni. Gli agenti della Divisione Amministrativa e Sociale hanno apposto i sigilli, rendendo immediatamente operativo il provvedimento.
Perché il provvedimento è importante per Nettuno
La chiusura non è soltanto un atto repressivo. È un intervento di tutela per la comunità. La presenza di attività commerciali che trascurano le regole mette a rischio la sicurezza dei quartieri, la serenità delle famiglie, la salute dei più giovani e la qualità della vita dei residenti. Un bar può essere un valore sociale, un luogo di incontro, di relazione, di quotidianità. Ma quando la gestione diventa irresponsabile, l’attività si trasforma in un problema. Con questo provvedimento, le istituzioni lanciano un messaggio chiaro: gli spazi pubblici devono essere sicuri e controllati, e le attività economiche devono rispettare la legge e il ruolo sociale che occupano nel tessuto cittadino.
La necessità di una vigilanza costante
Il caso di Nettuno richiama un problema più ampio: la necessità di vigilare sui locali pubblici affinché non diventino luogo di degrado e rischio sociale. Non si tratta solo di repressione, ma di prevenzione. La collaborazione tra cittadini, istituzioni e forze dell’ordine resta fondamentale. Segnalare situazioni sospette e pretendere regolarità e sicurezza è un dovere civico. La chiusura del locale, quindi, non è solo un atto formale, ma un passo verso la protezione del territorio.