Nettuno, Comune blocca noto ristorante del borgo storico: in Tribunale la rivincita (temporanea)

Ingresso del Borgo storico di Nettuno, foto Google Maps

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Nettuno, un ristorante tra i più noti del borgo storico si è visto imporre dal Comune la rimozione di una canna fumaria giudicata “abusiva”. L’ordine, arrivato con una diffida notificata a inizio gennaio 2025, ha messo a rischio la piena operatività del locale. A reagire è stata la titolare, che ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. Il Tar ha accolto la richiesta di sospensione dell’atto comunale, concedendo così una temporanea rivincita all’imprenditrice in attesa del giudizio definitivo.

Il nodo della canna fumaria nel borgo di Nettuno

Al centro della controversia c’è un’opera essenziale per l’attività del ristorante: una canna fumaria installata sul fabbricato che ospita il locale.

Secondo il Comune, l’intervento sarebbe stato realizzato in violazione delle norme edilizie, senza le autorizzazioni previste per le modifiche strutturali nei centri storici soggetti a tutela.

Da qui la diffida alla rimozione, un atto che, se eseguito, avrebbe comportato l’interruzione delle attività di cucina e, in definitiva, la chiusura del ristorante.

La mossa legale e il primo stop al Comune di Nettuno

Il ricorso è stato formalmente presentato con il numero 1878/2025 e discusso nella camera di consiglio del 15 aprile. Il Comune di Nettuno, tuttavia, non si è costituito in giudizio, una scelta che ha avuto un peso significativo nella decisione dei giudici. Il Tar ha ribadito la necessità per l’ente di fornire chiarimenti completi sulla vicenda e ha concesso al Comune venti giorni per depositare una relazione istruttoria, pena sanzioni previste dalla legge amministrativa.

Sospensione temporanea della diffida

Nell’attesa di un approfondito esame della vicenda, già calendarizzato per il 13 maggio prossimo, il Tribunale ha confermato la sospensione provvisoria della diffida. Questo significa che, fino a quella data, il ristorante potrà continuare a operare regolarmente. La decisione rappresenta una boccata d’ossigeno per l’attività commerciale, che altrimenti avrebbe dovuto fermarsi. Non si tratta di una sentenza definitiva, ma di una misura cautelare che congela gli effetti dell’ordine comunale.

Comune di Nettuno sotto pressione

L’atteggiamento attendista del Comune rischia ora di trasformarsi in un boomerang. Il TAR ha infatti ammonito l’amministrazione sull’eventuale reiterata assenza di risposte: se il Comune continuerà a non ottemperare agli obblighi istruttori, ciò verrà valutato negativamente nel prosieguo del giudizio. In ballo non c’è solo una questione edilizia, ma anche il principio di correttezza amministrativa e il diritto alla continuità di un’attività imprenditoriale radicata nel territorio.

Prossime tappe in Tribunale

La nuova udienza è fissata per il 13 maggio 2025. In quell’occasione, il Tar deciderà se confermare o meno la sospensione dell’atto comunale e valuterà il merito del ricorso. Fino ad allora, la titolare del ristorante potrà continuare a esercitare, mentre il Comune è chiamato a chiarire le ragioni del proprio intervento. La battaglia legale prosegue, ma per ora, almeno temporaneamente, la giustizia ha dato ragione alla ristoratrice.