Nettuno, da tre nuovi parcheggi a uno solo: cambia l’accordo Comune-FS per la rigenerazione della stazione


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Nettuno, l’accordo che sta per arrivare in Consiglio comunale il 28 novembre rischia una battuta d’arresto pesante: i “tre parcheggi” a ridosso della stazione ferroviaria inseriti dall’ex commissario prefettizio a luglio 2024 nel progetto sarebbe stata ridimensionata. In altre parole: si starebbe per votare un testo che riapre la partita e che rischierebbe soprattutto di far saltare due aree destinate a divenire nuovi parcheggi sulle tre previste poco più di un anno fa. Questo si vocifera, in modo sempre più insistente, nei corridoi del comune di Nettuno e delle commissioni comunali.

Da tre parcheggi a uno (per ora)

Nell’accordo del 17 luglio 2024 l’obiettivo fissato dal Commissario era netto: nuova sosta con tre aree tra via Ennio Visca e via Marche, più viabilità di collegamento e pista ciclo-pedonale. Nel nuovo testo dell’accordo l’unico parcheggio “agganciato” a un progetto già avviato è quello vicino all’ex Magazzino Merci: primo stralcio con 97 posti auto e servizi (colonnine di ricarica, TVCC, lockers). Il resto della sosta, invece, viene legato alle aree da acquistare e alle criticità da superare.

Com’era nato l’accordo del luglio 2024 (era commissariale)

Il primo Protocollo, firmato il 17 luglio 2024, nasceva sotto la guida dell’allora commissario straordinario prefettizio Antonio Reppucci, che in quel momento amministrava Nettuno. Con lui firmarono FS Sistemi Urbani, RFI e FS Park. Quel testo durava 12 mesi e prevedeva un passo successivo: un accordo operativo entro sei mesi dalla scadenza. Le attività, però, non si sono concluse nei termini stabiliti e il Protocollo ha perso efficacia: da qui la necessità di un “bis”.

La revisione della giunta Burrini: il progetto diventa una vendita a fasi

Il Protocollo “bis”, sarebbe stato riscritto dalla giunta Burrini e starebbe per trasformare la rigenerazione in una compravendita per lotti: Area 1 subito trasferibile, Area 2 solo dopo regolarizzazioni (urbanistiche, accessi, occupazioni), con un Tavolo tecnico di regìa. Una parte delle aree è oggi in uso al Comune con comodati scaduti il 31 dicembre 2022. Area 1: 328.059 euro (+ IVA), acconto 30%, preliminare entro 15 dicembre 2025 e rogito entro 31 luglio 2026. Area 2: 271.962 euro (+ IVA), con cessioni anche frazionate fino al 31 dicembre 2027.
Il sindaco Burrini avrebbe aspettato che scadesse il protocollo del 2024, il 17 luglio 2025, per inviare una nota a FS il successivo 18 luglio 2025 – così si vocifera in Comune – per manifestare la volontà di dare seguito ad una nuova intesa.

Clausole “pesanti”: perché due parcheggi rischiano di non nascere

Qui sta il rischio “morte sul nascere”. Il Comune di Nettuno compra “as is”, subentra in eventuali locazioni e si accolla gli oneri se emergono passività ambientali (bonifiche e perfino ordigni bellici). Per l’Area 2 il testo ammette criticità: porzioni occupate senza titolo, problemi edilizi-urbanistici e accessi da sistemare. Le aree del “canneto” passano solo con un accesso carrabile per i mezzi d’emergenza. Se i nodi non si sciolgono, le porzioni non si trasferiscono e l’impegno può decadere nel 2027.

Ex Magazzino Merci: dal “diritto di preferenza” alla rinuncia

Nel Protocollo entra anche lo snodo Ex Magazzino Merci. Dopo la volontà del Comune, comunicata a gennaio 2025, di esercitare il “diritto di preferenza” previsto dalla legge, non sono seguiti atti di compravendita. Il nuovo testo prevede invece una rinuncia “definitiva e irrevocabile” (che diventa efficace alla firma del preliminare sull’Area 1). È un passaggio tecnico ma decisivo: delimita ciò che il Comune potrà acquistare e cristallizza il parcheggio FS sulle porzioni adiacenti, fuori dalla cessione.

Ponte chiuso, vincoli e tempi lunghi: cosa aspettarsi davvero

Resta l’opera simbolo: il cavalcaferrovia pedonale inagibile tra via Visca e via Marche. La demolizione sarebbe a cura e spese di FS Sistemi Urbani, con progetto atteso entro il 30 giugno 2026. Ma l’intero complesso stazione è sottoposto a tutela del Ministero della Cultura e richiede autorizzazioni preventive della Soprintendenza: un passaggio che può incidere su tempi e cantieri. FS dovrebbe presentare un cronoprogramma entro il 31 marzo 2026, coordinando demolizione, nuova viabilità e il parcheggio.

Cosa può fare un cittadino: carte in mano, non slogan

La seduta del Consiglio di Nettuno sarà pubblica: seguirla serve per capire cosa si vota adesso e cosa viene rimandato “al tavolo tecnico”. Poi la parte utile: chiedere planimetrie e allegati (aree, particelle, valori di vendita), cronoprogrammi, impatto su traffico e sicurezza, e soprattutto tariffe e gestione del parcheggio FS Park. E una domanda secca da portare in Aula: quando le altre due aree di sosta diventano un progetto con tempi, soldi e responsabilità, e non solo una previsione che può scadere nel 2027.