Nettuno, litiga con i genitori cerca di ucciderli a martellate in testa: arrestato 33enne

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Litiga con i genitori e li prende a martellate. È successo a Nettuno, dove un 33enne, in preda a un momento di follia, si è avventato contro il padre e la madre. Una notte da incubo, quella di ieri sera in un appartamento nei pressi del centro commerciale Le Vele.

La lite e il tentato omicidio

Il dramma si è consumato attorno alle 22:20 di ieri, 8 luglio, quando una chiamata al 112 ha fatto scattare i soccorsi: “Ho fatto rifugiare i miei vicini, il figlio li ha massacrati”, avrebbe riferito un residente alla polizia. Sul posto, in pochi minuti, sono arrivati gli agenti del commissariato di Anzio e il personale sanitario del 118. Lo scenario che si sono trovati davanti era da brividi: l’uomo, 73 anni, presentava gravi ferite al volto, mentre la moglie, coetanea, era stata colpita alla testa e a un braccio. Entrambi sono stati trasportati d’urgenza in ospedale. Per il padre, la prognosi è di 40 giorni, mentre per la madre di 30 giorni.

La confessione del figlio: “Sono stato io”

Nel cortile di casa gli agenti hanno notato tracce evidenti di sangue, seguite dal ritrovamento dell’arma usata nell’aggressione: un martello lasciato a terra. Mezz’ora dopo, è stato lo stesso figlio 33enne a presentarsi spontaneamente in una caserma dei carabinieri. Con sangue ancora addosso e sguardo perso nel vuoto, ha confessato tutto. “Sono stato io”, avrebbe detto.

L’uomo è stato subito preso in consegna dalla polizia, che ha avviato le indagini per ricostruire ogni dettaglio. L’accusa è tentato omicidio. Ora si trova nel carcere di Velletri, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Un raptus senza spiegazioni (per ora)

Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione sarebbe avvenuta al culmine di una discussione per motivi apparentemente futili, ma ancora da accertare. Nessun precedente violento noto, nessun segnale premonitore. Ma qualcosa, evidentemente, covava da tempo sotto la superficie.

Come spiegano gli inquirenti, “il quadro è ancora in fase di definizione”, e saranno le prossime ore, con l’interrogatorio formale dell’indagato e le testimonianze raccolte, a chiarire le dinamiche di quanto accaduto.