Nettuno, riparte dopo sei anni il cantiere (e il sogno) del nuovo teatro comunale: costi e tempi

Il Comune di Nettuno, guidato dal sindaco Nicola Burrini, ha deciso di imprimere una svolta radicale al futuro delle attività culturali comunali: dopo sei anni di rinvii, stop giudiziari e lavori a singhiozzo, il cantiere del teatro comunale incompiuto di via Morselli, alle spalle del Centro Commerciale Le Vele, riparte ufficialmente. L’Amministrazione comunale ha difatti affidato la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza – quindi sostanzialmente la ripresa del cantiere – all’architetto Simonetta Manca, ponendo fine a una fase di stallo sostanziale durata troppo a lungo. L’obiettivo è chiaro: completare l’opera simbolo della città, possibilmente in tempi brevi, restituendo ai cittadini un polo culturale moderno e finalmente funzionante.
Una ferita lunga sei anni
Il cantiere del teatro era fermo da troppo tempo. Dal 2020, dopo l’avvio iniziale dei lavori, la sospensione delle attività aveva lasciato spazio al degrado: vandalismi, furti e danni strutturali avevano reso necessarie costose opere di messa in sicurezza.

Quel luogo, nato per essere un tempio della cultura, si era trasformato in un monumento all’incompiuto. Oggi la scelta del Comune di Nettuno vuole ribaltare questo destino e imprimere un’accelerazione decisa.
Le ombre del 2019
La ripartenza non può cancellare il passato, certo. Sei anni fa, nel 2019, la Corte dei Conti citò in giudizio due dirigenti comunali per il primo lotto del teatro. Il Comune perse il contributo regionale da 1,25 milioni di euro per colpa di gravi ritardi e, nonostante l’assenza di copertura finanziaria, avviò ugualmente i lavori con fondi inesistenti a bilancio.
Un errore colossale che costrinse l’Ente a ricorrere ad anticipazioni di cassa, pagando interessi e compromettendo la realizzazione dell’opera. Quel disastro amministrativo è rimasto inciso nella memoria collettiva come simbolo di inefficienza e spreco.
Gli anni del commissariamento
Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, Nettuno passò sotto la gestione della Commissione Straordinaria. In quel periodo, furono approvate varianti e nuove programmazioni per salvare quanto già costruito e pianificare un ulteriore terzo lotto. La priorità era fermare il degrado del cantiere, che senza manutenzione rischiava di trasformarsi in un rudere. Le perizie confermarono che la sola messa in sicurezza non bastava: servivano nuovi fondi per rendere agibile la struttura. È in questo contesto che maturò l’idea di completare l’opera con ulteriori investimenti da oltre 1,5 milioni di euro.
Il progetto complessivo
Con la determina di agosto 2025, il Comune ha rimodulato il quadro economico. Il secondo lotto non funzionale resta fissato a 2 milioni di euro, mentre il terzo lotto funzionale richiede 1,5 milioni, finanziati in parte con fondi ministeriali e in parte con risorse comunali. In totale, il teatro supererà i 3,5 milioni di investimento. Una cifra imponente, ma necessaria per dare finalmente un volto concreto al progetto e garantire standard di sicurezza, agibilità e qualità.
Un incarico decisivo
La nomina dell’architetto Simonetta Manca come direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza segna un passaggio cruciale. Dopo le dimissioni del precedente responsabile e l’impossibilità dell’Ufficio tecnico interno di sostenere l’enorme mole di lavoro, si è scelta la strada dell’affidamento esterno.
Il compenso, pari a circa 87mila euro, copre sia il secondo lotto che il terzo, garantendo una regia unica e continua delle attività. Una scelta che punta a evitare ulteriori ritardi e a garantire coerenza nella gestione complessiva del cantiere.

Tempi e prospettive
I lavori sono ripresi ufficialmente e, secondo il cronoprogramma, dovranno proseguire senza nuove interruzioni. L’obiettivo dichiarato dall’Amministrazione è concludere il teatro entro il triennio 2025-2027. Se rispettate le scadenze, Nettuno potrà finalmente inaugurare un’opera attesa da decenni, trasformando un cantiere simbolo di fallimenti in un luogo di rinascita culturale.
Il riscatto di una città
Il teatro comunale non è solo un edificio: rappresenta il riscatto di una città ferita da anni di inefficienze e commissariamenti. Restituirlo ai cittadini significherà offrire uno spazio di identità e cultura, ma anche dimostrare che un’Amministrazione può voltare pagina e gestire con rigore ciò che in passato era sinonimo di sprechi.
Il sipario, dopo sei anni di attesa, è pronto a riaprirsi. Nettuno vuole scommettere sul futuro e cancellare le ombre del passato. Il nuovo teatro sarà il banco di prova di questa promessa.