Nettuno, stop a 203 vele pubblicitarie sul porto e in centro: il Comune cambia ‘immagine’ e rotta politica

Il mare, i vicoli del centro storico, il porto turistico: a Nettuno lo skyline urbano rischiava di essere ‘soffocato’ da 203 vele pubblicitarie, enormi stendardi fissati ai lampioni e alle pensiline. Ma il Comune di Nettuno ha deciso di voltare pagina. Con la determina dirigenziale n. 980 dell’8 ottobre 2025, il dirigente dell’Area Governo del Territorio, ha ufficialmente preso atto dell’annullamento dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata a una società privata, dopo la sentenza del TAR Lazio n. 9585/2025.
Una decisione che mette un punto – forse temporaneo – a una vicenda che dura da anni e che tocca il cuore della città, i suoi spazi pubblici e la sua immagine turistica.
La sentenza che cambia tutto
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha stabilito che la precedente autorizzazione paesaggistica (la n. 14/2024, rilasciata il 7 ottobre 2024) fosse illegittima per insufficiente motivazione. In pratica, il Comune di Nettuno aveva recepito senza un’analisi autonoma il parere negativo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che aveva bocciato i maxi-banner nelle aree storiche e sul lungomare. Il TAR, pur riconoscendo il valore del parere della Soprintendenza, ha ribadito che l’amministrazione locale deve sempre esprimere una motivazione propria e coerente, non limitarsi a “prendere atto”. Risultato: la sentenza ha annullato l’autorizzazione e obbligato il Comune di Nettuno a rivedere completamente il dossier.

Il Comune cambia rotta
La determina dell’8 ottobre segna una svolta politica e amministrativa: Nettuno conferma valida solo la vecchia autorizzazione paesaggistica n. 9/2024, che riguardava l’installazione di 31 banner, e cancella definitivamente quella che prevedeva 203 nuovi impianti.
In sostanza, il Comune di Nettuno ha deciso di fermarsi e ripensare il proprio modello di comunicazione urbana, allineandosi alle indicazioni della Soprintendenza e del Tribunale.
Un atto che non solo mette in sicurezza il profilo paesaggistico del centro storico e del porto, ma che evidenzia anche la volontà di interrompere una spirale di ricorsi, contenziosi e polemiche che da anni gravano sulle casse comunali.
Una battaglia da milioni, per Nettuno
L’intera vicenda ruota attorno a un business tutt’altro che secondario. Il progetto prevedeva l’installazione di oltre duecento vele pubblicitarie su pali della luce e aree comunali, con un canone complessivo stimato in centinaia di migliaia di euro l’anno tra diritti di affissione e concessioni.
Un’operazione che avrebbe trasformato Nettuno in un enorme cartellone a cielo aperto, ma che, secondo la Soprintendenza, avrebbe violato le norme di tutela paesaggistica previste dal Codice dei Beni Culturali (artt. 21 e 146 del D.Lgs. 42/2004).
In particolare, i tecnici statali avevano segnalato l’incompatibilità di tali impianti in piazze, vie e aree urbane di interesse storico e artistico, come il porto e la zona del Santuario di Santa Maria Goretti.
La Soprintendenza “blocca” l’assalto
Già con una nota del 27 agosto 2024, la Soprintendenza aveva espresso un parere netto: “Non si può procedere all’istruttoria per le aree di pregio, perché la normativa paesaggistica non consente l’installazione di cartelloni pubblicitari in tali spazi”.
Un messaggio inequivocabile, che l’amministrazione comunale aveva inizialmente accolto solo in parte, riducendo il numero di vele ma mantenendone comunque più di 140.
Ora, dopo l’annullamento della successiva autorizzazione, il Comune sembra voler azzerare tutto e ripartire da zero, nel segno della legalità e della tutela del paesaggio.
La nuova immagine di Nettuno
Dietro la freddezza delle carte amministrative, si intravede una battaglia più ampia: quella sull’identità urbana di Nettuno.
Le “vele pubblicitarie”, simbolo di un’idea di città commerciale e invadente, lasciano spazio a una visione più sobria, incentrata sul decoro e la valorizzazione turistica del centro e del lungomare.
Una scelta che va nella direzione di un’immagine più coerente con la vocazione storica e balneare della città. “Nettuno non può diventare un supermercato a cielo aperto” – commentano alcuni cittadini sui social – “la bellezza del mare e dei monumenti deve restare protagonista”.
Una vittoria per il paesaggio (e per i cittadini)
La determina n. 980 non è solo un atto tecnico: è un segnale politico forte. Il Comune di Nettuno si schiera dalla parte della tutela ambientale e paesaggistica, accettando la linea della Soprintendenza e ponendo fine a un contenzioso che rischiava di trascinarsi ancora a lungo. Il procedimento sarà ora pubblicato sull’Albo Pretorio e trasmesso agli uffici economico-finanziari, ma la sostanza resta: Nettuno cambia rotta. Stop alle vele, stop ai cartelloni nel cuore della città. Una vittoria per il paesaggio, ma anche per i cittadini che da anni chiedono un uso più equilibrato e rispettoso dello spazio pubblico. E per una volta, la burocrazia sembra aver lavorato – finalmente – a favore della bellezza. Ovviamente, la società interessata, ha facoltà di opporsi alla decisione comunale, nei limiti concessi dalla legge.