Nettuno, stop al maxi traliccio: il colosso telefonico trascina il Comune in Tribunale

Nettuno, stop al maxi traliccio per i telefonini: il colosso telefonico trascina il Comune in Tribunale. La Giunta comunale di Nettuno, guidata dal sindaco Nicola Burrini, ha deliberato la propria costituzione in giudizio davanti al Tar del Lazio per difendersi dal ricorso presentato da Iliad Italia S.p.A., uno dei principali operatori della telefonia mobile in Italia.
Il braccio di ferro nasce dal diniego da parte dell’amministrazione alla richiesta di autorizzazione paesaggistica per installare un’imponente stazione radio base nel pieno centro urbano. Una struttura che avrebbe cambiato il volto del paesaggio cittadino, attirando fin da subito l’opposizione degli uffici tecnici comunali.

La questione è esplosa ufficialmente con la notifica del ricorso al protocollo comunale il 20 maggio 2025, e riguarda il rigetto espresso dal Comune attraverso una serie di atti amministrativi tra dicembre 2024 e marzo 2025.
A finire nel mirino della compagnia telefonica, una lunga serie di provvedimenti di diniego e richieste di integrazione documentale, culminati nella bocciatura definitiva del progetto.
Un colosso telefonico all’attacco del Comune in Tribunale: guerra sul traliccio
Il progetto della multinazionale prevedeva l’installazione di un maxi traliccio per telecomunicazioni destinato a potenziare la rete Iliad sul territorio. La prima richiesta ufficiale era stata presentata il 18 settembre 2024. Tuttavia, il procedimento amministrativo si è arenato presto su un nodo delicato: l’impatto paesaggistico dell’opera.
L’amministrazione comunale, attraverso i suoi tecnici e responsabili dell’istruttoria paesaggistica, ha manifestato più volte perplessità e criticità. Gli atti ufficiali parlano chiaro: il 18 marzo 2025 è stato formalmente comunicato il diniego all’autorizzazione paesaggistica.
In precedenza, altri documenti già preannunciavano un orientamento negativo. Tra questi, una nota del 12 marzo 2025, che ribadiva l’incompatibilità paesaggistica del traliccio, e una comunicazione del 20 febbraio 2025, con cui il Comune esponeva i motivi ostativi all’approvazione.
Il traliccio, un caso simbolico per Nettuno
La vicenda è destinata a diventare un precedente importante per la gestione del territorio urbano di Nettuno. L’amministrazione, nel motivare la decisione di opporsi al ricorso, ha sottolineato la necessità di tutelare il patrimonio paesaggistico e gli interessi collettivi della cittadinanza.
Non è la prima volta che un Comune si scontra con un operatore di telecomunicazioni su questi temi, ma l’entità dell’intervento e la posizione dell’impianto — in pieno centro — rendono il caso particolarmente delicato.
Il rischio, secondo l’ente, è quello di aprire le porte a una diffusione incontrollata di infrastrutture tecnologiche invasive, a scapito dell’equilibrio urbanistico e ambientale. Da qui la decisione unanime, presa in Giunta il 23 giugno 2025, di affidare l’incarico a un legale per resistere formalmente in giudizio, con un primo stanziamento stimato di 8.000 euro.
In attesa del Tar il traliccio resta ‘congelato’
Il procedimento giudiziario è ora nelle mani del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, che dovrà esprimersi sul ricorso avanzato da Iliad. Il colosso della telefonia contesta l’intera filiera di atti prodotti dal Comune, chiedendone l’annullamento per presunti vizi procedurali e l’inefficacia degli stessi, in base all’art. 2, comma 8-bis, della legge 241/90.
In parallelo, l’amministrazione non esclude del tutto una risoluzione stragiudiziale, qualora si presentassero condizioni favorevoli. Il mandato al futuro patrocinatore include anche il compito di valutare eventuali soluzioni conciliative, purché nel pieno rispetto degli interessi dell’ente e della tutela paesaggistica.
Una questione di equilibrio di poteri, sul traliccio: sfida aperta tra Nettuno e colosso telefonico
Il caso mette a nudo il conflitto sempre più frequente tra sviluppo tecnologico e tutela ambientale. Se da un lato l’espansione delle reti mobili è fondamentale per garantire servizi efficienti ai cittadini, dall’altro gli enti locali si trovano spesso nella posizione di dover difendere il proprio territorio da interventi che rischiano di compromettere l’identità urbanistica.
Il Comune di Nettuno ha scelto la via del controllo e della prudenza, opponendosi con determinazione a un progetto giudicato troppo invasivo. La parola passa ora ai giudici amministrativi, chiamati a decidere se l’interesse collettivo alla salvaguardia del paesaggio debba prevalere sulle esigenze infrastrutturali di una multinazionale della telefonia. La sentenza potrebbe arrivare nei prossimi mesi, e con essa un segnale forte sul futuro della convivenza tra tecnologia e paesaggio nelle nostre città.