Nettuno, stop alla concessione per il noto stabilimento, Comune trascinato (di nuovo) in Tribunale

Nettuno, foto generica del porto, non riconducibile nè direttamente nè indirettamente alla spiaggia

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A Nettuno continua la battaglia giudiziaria attorno a uno degli stabilimenti balneari più conosciuti del litorale. Dopo la decisione del Tar del Lazio, che aveva dichiarato improcedibile il ricorso presentato dalla società T.M. s.r.l., la vicenda approda ora davanti al Consiglio di Stato. Al centro del contenzioso c’è la concessione demaniale marittima rilasciata dal Comune di Nettuno nel 2009 e la successiva richiesta di autorizzazione in favore della società B.B. srls, rigettata dall’amministrazione comunale.

La sentenza del TAR e il ricorso in appello

Il Tar, con la sentenza n. 431/2025, aveva chiuso la partita dichiarando il ricorso della società non più attuale per sopravvenuto difetto di interesse. La decisione non ha però soddisfatto la T.M. s.r.l., che il ha presentato appello chiedendo l’annullamento della pronuncia e la rivalutazione della vicenda. Il procedimento è stato quindi incardinato al Consiglio di Stato con numero di registro generale 6180/2025.

La scelta del Comune di Nettuno: resistere in giudizio

L’amministrazione comunale ha deliberato di costituirsi in giudizio per difendere le proprie posizioni. La decisione è stata presa per tutelare gli interessi dell’ente, considerando il carattere strategico della gestione del demanio marittimo e la necessità di garantire trasparenza e regolarità nelle concessioni. La difesa sarà affidata a un legale esterno, scelto con atto successivo sulla base del regolamento comunale per gli incarichi di patrocinio.

Costi e prospettive della causa

Il costo stimato per l’incarico legale è di circa 6.000 euro, che verranno formalizzati in seguito alla nomina del difensore. L’avvocato incaricato avrà il mandato di rappresentare il Comune solo davanti al Consiglio di Stato. L’obiettivo resta quello di preservare le entrate e la corretta gestione del litorale, evitando contenziosi che possano danneggiare il bilancio pubblico e la pianificazione turistica.

Una vicenda che si trascina da anni

La disputa affonda le radici nel complesso sistema delle concessioni demaniali, da tempo al centro di accesi confronti sul litorale laziale e non solo. Il caso di Nettuno rappresenta un ulteriore capitolo di un fenomeno diffuso, in cui le amministrazioni locali si trovano spesso a dover difendere scelte contestate dai concessionari.

L’esito della causa al Consiglio di Stato sarà decisivo per definire il futuro dello stabilimento interessato e potrebbe avere riflessi anche su altre concessioni analoghe. Visto che erano ben 12 le società che avevano contestato, in partenza, le scelte del Comune di Nettuno.

Attesa per la decisione finale

Il procedimento è ora nelle mani dei giudici amministrativi di secondo grado. La decisione attesa nei prossimi mesi dirà se la concessione dovrà rimanere congelata o se, al contrario, la società riuscirà a riaprire la partita. Nel frattempo, il Comune di Nettuno conferma la propria linea di difesa, determinato a sostenere la legittimità delle scelte adottate finora.

Nettuno, la sede del Comune, sullo sfondo il porto e il mar
Nettuno, la sede del Comune, sullo sfondo il porto e il mare – www.7colli.it