Nettuno, svolta per il palazzetto dello Sport: il Comune prepara “Demolizione e ricostruzione”
Nettuno, c’è una data da segnare sul calendario di chi vive lo sport: 20 novembre 2025. Il Comune ha firmato un documento che assegna 44.534,88 euro al professionista Pierluca Zucconi per la preparazione dello studio di fattibilità tecnico-economica del Palazzetto dello Sport di Santa Barbara.
Tradotto dal burocratese: il Comune paga un tecnico affinché prepari il progetto preliminare dei lavori di demolizione e ricostruzione della struttura. È il primo passo concreto, con soldi veri e impegno formale, verso una possibile rinascita di un impianto che da anni fa discutere per lo stato in cui langue.
Dal degrado denunciato nel 2019 alla possibile rinascita
Già nel 2019, la stampa locale mostrava il Palazzetto di Santa Barbara in uno stato di evidente degrado: rifiuti all’esterno, segni di abbandono, sporcizia, incuria. Parliamo di un’area frequentata da bambini e adulti, centinaia di atleti costretti con le loro famiglie a convivere con una situazione ben lontana dagli standard di uno spazio pubblico dignitoso. Quelle immagini fecero il giro dei social locali e accesero il dibattito, ma per anni la percezione è stata quella di promesse a metà. Oggi, invece, un atto ufficiale segnala che qualcosa si muove davvero: il destino del Palazzetto torna al centro dell’agenda amministrativa.
Cosa c’è davvero dentro lo “studio di fattibilità”
Parole in burocratese, ma conseguenze molto concrete. Lo studio di fattibilità tecnico-economica è il documento che deve dire, con numeri alla mano, quanto costa e come si può fare la demolizione e ricostruzione del Palazzetto. Significa analisi strutturale, valutazione dei costi, ipotesi di progetto, tempi, possibili fonti di finanziamento.
Senza questo passaggio, il Comune non potrebbe cercare fondi regionali, statali o europei, né bandire gare per i lavori. In pratica, lo studio di Zucconi è il “progetto base” da cui partiranno tutte le scelte successive: rifare il Palazzetto, come farlo, con quali priorità per chi lo vive ogni giorno.
Cosa cambia adesso per atleti, famiglie e società sportive
Per i cittadini significa una cosa semplice: c’è un professionista che ha lavorato, c’è una fattura precisa e il Comune riconosce quella spesa come parte di un investimento in un’opera pubblica attesa da anni.
Nell’immediato, gli allenamenti al Palazzetto non si fermano per effetto di questo atto. Ma il quadro futuro inizia a delinearsi: se lo studio di fattibilità confermerà la necessità di demolire e ricostruire, prima o poi si arriverà a un cantiere vero. E questo vorrà dire, per un periodo, chiusura o uso limitato della struttura.
Sarà allora fondamentale capire come il Comune intenda gestire il passaggio: palestre alternative? Accordi con altri impianti? Calendari condivisi con le società sportive? Il documento di oggi non risponde a queste domande, ma apre ufficialmente la partita. E chi usa il Palazzetto da anni farà bene a farsi sentire.
Una prova di credibilità per l’amministrazione
Dopo anni di segnalazioni e di immagini che raccontavano un impianto al collasso, questo atto di liquidazione è anche un test di credibilità per il Comune di Nettuno. Avere pagato uno studio da 44mila euro significa esporsi: ora sarà impossibile far finta di nulla o rinviare all’infinito.
Nei prossimi mesi cittadini, atleti e famiglie potranno chiedere conto con una domanda semplice: che fine ha fatto il progetto per il Palazzetto di Santa Barbara? La firma del funzionario Marco D’Ambra non è solo una formalità amministrativa. È il primo banco di prova per capire se, questa volta, dalle carte si passerà davvero ai cantieri.