Sì, Morra se ne deve andare. La memoria di Jole Santelli lo impone (video)

Non conoscevo questo video di Jole Santelli. Lo ha postato Matteo Salvini e lo ripropongo agli affezionati e sempre più numerosi amici di 7colli. Perché ci sono momenti in cui è sacrosanto affermare il dovere dell’indignazione. E pensare che uno come Nicola Morra sia ancora alla guida della commissione antimafia dopo le parole incivili rivolte a chi era malata e ora non c’è più fa davvero riflettere su chi sta al governo dell’Italia.
Una classe dirigente che non merita nessun rispetto. Allevata a suon di odio. Arrivare a dire che se una persona malata viene eletta il problema è di chi la vota dà la misura dell’uomo che la pronuncia. E Jole Santelli non meritava l’oltraggio.

L’oltraggio a Jole Santelli
Ieri sera Morra, vergognoso esponente dei Cinque stelle, è tornato alla carica. Anziché spiegarsi e scusarsi ha continuato con la stessa solfa. E non capisce – o finge – che ha una sola strada davanti a sé: dimettersi. Da Parlamentare, perché disonora la funzione; o quantomeno dalla presidenza della commissione antimafia, perché per quel ruolo servono i neuroni a posto.
Ascolto le parole di Jole Santelli e leggo le dichiarazioni della maggioranza parlamentare: anche da quelli parti arriva la protesta, ma fino al penultimo piano. Perché nessuno – tranne Monica Cirinna’ e gliene va dato atto – ha il coraggio di dire che un personaggio del genere se ne deve andare dalla politica.
Dal Palazzo – e soprattutto da quelli che pretendevano di insegnare etica – ci si attendono atteggiamenti moralmente ineccepibili. Che non si debba rubare lo sappiamo tutti e quando succede non ci deve essere pietà per chi sbaglia. Ma che si possa infangare una terra, la Calabria, chi soffre, come i malati di tumore, e chi combatté anche quella terribile battaglia come Jole Santelli, è una vergogna superiore a tutto.
È inutile, puerile, stupido, ogni tentativo di Nicola Morra di giustificare le sue parole. È fango contro chi non si può più difendere. E le dimissioni sono il minimo sindacale. Glielo dice chi le diede da ministro: una poltrona non può essere più importante della dignità. Se salva la poltrona vuol dire che non ha dignità. E ha fatto bene a usare parole nette anche la presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Nelle istituzioni c’è ancora qualcuno.
Jole Santelli, sempre nei nostri cuori.
Morra, ascolta queste parole e impara. Poi vergognati e dimettiti.#Morradimettiti pic.twitter.com/Xf3fixqRF7— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 20, 2020