Nicolò Rebecchini (Acer), il M5S a Roma? Peggio di tutti

“Da 15 anni a Roma falliscono tutti. Ma i 5 Stelle sono peggio di chiunque altro. Hanno avuto modo di governare e non hanno rotto col passato, come dicevano di voler fare. E tutto si è fermato: e non si può toccare il Piano regolatore, e non si può fare rigenerazione urbana, e “no perché è un favore ai costruttori”… Ma il problema sono i costruttori o le 12 mila famiglie per strada, in attesa di un alloggio?» Così il presidente dell’ Acer Nicolò Rebecxhini. In una recente intervista al corriere,it. E il numero uno dei costruttori romani non si ferma qui con le critiche alla Raggi e alla sua giunta. “La verità è che i costruttori sono ancora visti come speculatori”, ha continuato Rebecchini. “Consumatori di suolo, imprenditori che portano avanti i loro interessi sfruttando i lavoratori. Ma questa amministrazione, per far tornare Roma traino del Paese, non ha messo in atto politiche tali da dare soluzioni. Qua la gente vive col timore del giorno dopo, e questo è un problema sociale. I pregiudizi bloccano tutto». Un’accusa pesante, che tende la fotografia di una città paralizzata. Dove oltre la crisi mondiale per il coronavirus, stanno incidendo le scelte non fatte dall’amministrazione e dalla politica. Rendendo la possibile ripartenza ancora lontanissima.

Rebecchini, contro i costruttori un pregiudizio ideologico ma noi possiamo far ripartire la città. Se ci lasciano lavorare

Il pregiudizio ideologico dei 5 Stelle contro i costruttori romani ancora definiti ‘palazzinari’ sta contribuendo a paralizzare la città. Questa in sintesi la denuncia del numero uno dell’Acee Nicolò Rebecchini. Contenuta in una intervista rilasciata alla edizione online del corriere. Le mascherine all’aperto obbligatorie per tutti non sono un problema, ha dichiarato Rebecchini. Noi e i nostri operai le abbiamo sempre portate, anche durante il lockdown. E per fortuna il settore tiene ancora abbastanza bene. Anche se all’interno di un quadro generale difficilissimo. Ma di sono altre voci dell’economia che sono in ginocchio. Basti pensare al turismo o alla ristorazione. Allora sarebbe intelligente puntare su di noi, invece di tenere tutto fermo.“ I primi due anni Raggi era diffidente su tutto e verso tutti, poi c’è stato un tentativo di avvicinamento e noi ci aspettavamo progetti che riuscissero a far cambiare rotta alla città. Avevamo fatto delle proposte: Bastogi, Tor Sapienza, il quadrante Tiburtino, tra le tante. Però poi non è stato fatto niente. E tutto è diventato spot».

Ormai siamo agli spot elettorali. E anche Roma 2030 e’solo uno slogan

“Raggi ha candidato Roma all’Expo 2030 e a sede dell’Agenzia biomedica europea, ma è un cambio tardivo e ormai non risolutivo. Chissà se sulla via di Damasco… Più probabilmente si tratta di uno spot anche se spero non lo sia. Che stavolta Raggi creda davvero in quello che c’è da fare per rilanciare Roma. Ma 4 anni fa aveva un’occasione: doveva passare dalla protesta alla proposta». Qualche esempio? «Qualche giorno fa la giunta approva una delibera sull’housing sociale, però mancano solo 8 mesi alla fine della consiliatura. Ecco, una delibera programmatica me la aspettavo 4 anni fa perché così, a pochi mesi dalle elezioni, è solo demagogia politica. Queste sono le persone con cui ci siamo dovuti confrontare. Per forza, alla fine, decidi di arrenderti». Adesso bisogna sperare che centrodestra e centrosinistra facciamo delle proposte credibili per il prossimo sindaco si Roma, ha concluso Rebecchini. Con un richiamo finale anche al governatore del Lazio. “Chiedo anche a Zingaretti di mettersi in condizione di aiutare Roma: è romano, è segretario di un partito che governa. Chi più di lui? Io ogni giorno leggo di Zaia che si batte per la sua regione. Che a Milano la Regione, della Lega, e il sindaco, del Pd, lavorano insieme per la città. Mentre da noi solo polemiche e spot elettorali».

https://roma.corriere.it/notizie/politica/20_ottobre_03/rebecchini-citta-bloccatal-expo-2030-spot-raggi-c6765b7a-04dd-11eb-952f-bb62f0bc5655.shtml