Nietzsche? Fu lui l’inventore dei post che leggiamo sui social. Un libro spiega perché

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“E’ stato Nietzsche l’inventore dei post. Cosa erano in fondo gli aforismi? Queste frasi brevi a effetto erano l’anticipazione di quello che sarebbe diventano oggi la società dei post, dei tweet, delle frasi brevi. E’ sua l’abitudine di scrivere per frammenti e porta la sua firma anche quella disumanizzazione che oggi vorrebbe trasformarci nei cyborg”. Il ritratto è di Paolo Ercolani, che il 7 dicembre a Napoli, terrà un seminario sul controverso filosofo proprio nell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, il tempio della filosofia. La sua lezione dal titolo “Nietzsche filosofo del male ieri come oggi”, prende le mosse dal libro “Nietzsche l’iperboreo. Il profeta della morte dell’uomo nell’epoca dell’Intelligenza artificiale”, scritto da lui stesso per la casa editrice Il Melangolo e il cui titolo è già un manifesto della tesi sostenuta dall’autore.

Il transumanesimo di Nietzsche

“Nella storia umana ci sono stati due grandi progetti di costruzione di una umanità migliore, un’umanità di super uomini. Il primo progetto è avvenuto ai tempi del nazifascismo e il secondo progetto è quello attuale del transumanesimo – osserva Ercolani conversando con l’Adnkronos -perché Nietzsche è il filosofo che più di tutti gli altri ha distrutto il concetto stesso di umanità. Lui stesso diceva che l’umanità, come noi l’abbiamo conosciuta fino a oggi, è un qualcosa che va superato. E del resto il transumanesimo è proprio il progetto filosofico secondo cui l’umanità è a una svolta e l’uomo, come lo abbiamo conosciuto fino a oggi, non esisterà più. Perché è destinato a evolversi nei cyborg e cioè in quelle creature che saranno per metà umane e per metà macchine”.

Ma Nietzsche non è colui che identifica nel Superuomo un uomo eticamente superiore, quindi un uomo con dei valori più profondi? “Sfido chiunque a trovare una sola frase di Nietzsche in cui lui sostenga che quella dei superuomini sarà un’umanità in cui questi stessi superuomini faranno del bene in qualche modo. Nietzsche – sottolinea il filosofo Ercolani – parla espressamente della necessità dell’eliminazione di milioni di mal riusciti e utilizza proprio questo termine. Divideva, infatti, l’umanità in pochissimi ben riusciti e tantissimi sottouomini, definiti anche come gregge, massa”. Affermazioni fatte forse nel periodo della malattia? “No. Alcune delle sue affermazioni più gravi Nietzsche le ha fatte nella “Genealogia della morale” che è una delle sue prime opere. Nietzsche è sempre stato drammaticamente coerente”.

Tutto quello che c’è negli oltre 1000 aforismi raccolti dalla sorella li ha scritti tutti Nietzsche

“Nietzsche scriveva per aforismi. E più della metà di essi non sono stati pubblicati, perché lui non li aveva inseriti nei libri che ha composto. La sorella non ha fatto altro che prendere quegli aforismi e metterli insieme per farli diventare un’opera chiamata “La volontà di potenza”. Non si è inventata nessuno di quegli aforismi. Si è limitata a eliminare due o tre aforismi, quelli in cui il fratello parlava male di lei. Questo è stato l’unico vero intervento che ha fatto. Nietzsche, infatti, ce l’aveva sia con la madre che con la sorella poiché riteneva che gli avessero rovinato la vita. Anche la letteratura internazionale concorda sul fatto che la sorella si sia limitata a eliminare degli aforismi e non che li abbia scritti lei. Tutto quello che c’è negli oltre 1000 aforismi raccolti dalla sorella li ha scritti tutti Nietzsche, quindi anche le affermazioni più gravi”.

Trasferiremo la nostra personalità dentro le macchine?

“Il percorso che ricostruisco nel libro – racconta Ercolani – va da Nietzsche fino al transumanesimo e mostra proprio come la filosofia di Nietzsche abbia avuto un ruolo nodale nel determinare la situazione attuale. Lui non si è limitato a fotografare in anticipo una situazione che si sarebbe verificata 100 anni dopo. No. Lui ha posto le basi perché ciò in cui oggi siamo immersi si sviluppasse, quel relativismo culturale che attraverso le sue teorie e attraverso i pensatori che si sono ispirati a lui è divenuto la base del transumanesimo di oggi. In Europa – osserva Ercolani – se ne parla ancora poco, perché noi dal punto di vista tecnologico siamo dei provinciali ma in realtà la filosofia transumanista negli Stati Uniti, nei paesi asiatici che stanno lavorando alle nuove tecnologie è diffusissima e loro credono veramente all’idea di trasferire le nostre personalità dentro le macchine”.

Chi è Paolo Ercolani

Ercolani, dunque, analizza gli effetti del lascito di Nietzsche e come questo abbia potuto ispirare il nazifascismo novecentesco e al tempo stesso innervare il transumanesimo odierno, e ancora, quali elementi leghino Nietzsche a figure come Larry Page e Elon Musk. L’obiettivo del libro è proprio ricostruire questa storia per individuare il modo con cui invertire il cammino apparentemente inesorabile che conduce alla morte dell’uomo. Paolo Ercolani (Roma 1972) insegna filosofia dell’educazione all’Università di Urbino ‘Carlo Bo’. Allievo di Domenico Losurdo, i suoi libri e articoli scientifici sono stati pubblicati in inglese, tedesco e portoghese, oltre che in italiano. Collabora sistematicamente con Rai Cultura e scrive per le pagine culturali del Corriere della sera, per Il Fatto Quotidiano e Il Resto del Carlino.