No agli immigrati infetti al Celio: la rabbia dei cittadini

fratelli presidio celio

“Presidio di #FratellidItalia con Federico Rocca e Rachele Mussolini davanti l’ospedale militare del Celio (Roma), per opporsi all’idea che la strutturata venga requisita per ospitare clandestini in quarantena. Per fermare rischio nuovi contagi dall’Africa serve un #BloccoNavale”. E’ quanto si legge in un tweet di Fratelli d’Italia, i cui militanti hanno protestato stamattina davanti la struttura militare.

Presidio contro il governo irresponsabile

“Grazie a Federico Rocca e Rachele Mussolini che hanno organizzato un presidio davanti l’ospedale militare del Celio, nel cuore di Roma, contro l’utilizzo delle strutture della difesa per ospitare immigrati clandestini positivi al Covid. La soluzione non è garantire l’arrivo di migranti mettendo a rischio la vita degli Italiani ma con il Blocco navale fermare le partenze e con queste il businnes degli scafisti”. Lo dice il capogruppo di FdI alla Camera Francesco Lollobrigida.

Immigrati infetti nel centro di Roma ultimo colpo al turismo

”Trasferire migranti infetti a due passi dal Colosseo è inaccettabile. L’ennesimo colpo mortale al turismo e a chi gestisce attività commerciali nel centro di Roma. Siamo stanchi di dover subire le decisioni di un governo che, in maniera dispotica a colpi di decreti e senza consultare cittadini, associazioni di quartiere e soprattutto imprenditori, sta uccidendo l’economia reale di questo Paese. Siamo a Roma, la Capitale d’Italia e abbiamo la presunzione di difenderne l’immagine”.

Presidio contro la dittatura sanitaria

Lo dichiara l’Associazione Culturale Foro 753, che questa notte ha affisso uno striscione, davanti alla sede dell’Ospedale militare al Celio dove sono stati trasferiti 13 cittadini del Bangladesh infetti da Covid19, con scritto ‘No migranti infetti! No alla dittatura sanitaria!’. ”Non piegheremo la testa – afferma l’associazione – ad un governo che ci vuole schiavi di una dittatura sanitaria. Se realmente esiste un pericolo legato a nuovi focolai si impedisca alle carrette del mare che ogni giorno approdano sulle nostre coste di far sbarcare nuovi migranti.

Non basta chiudere le rotte aeree, serve il pugno di ferro anche con i barconi che ogni giorno partono dalla Libia. Un Paese al quale l’Italia ha rinnovato i finanziamenti destinati alla Guardia Costiera libica, la quale può tranquillamente essere considerata la prima responsabile delle partenze e delle centinaia di morti che ogni anno avvengono nel Mediterraneo. Non ci stiamo, soprattutto quando l’economia della nostra città è messa a dura prova dalle conseguenze nefaste del lockdown che abbiamo vissuto”.

Foro 753: la Raggi si assuma le sue responsabilità

“A Roma – denuncia infine Foro 753 – 3 attività di ristorazione su 10 hanno chiuso, tra le strutture ricettive ogni 10 hanno riaperto solo 2. Queste sono le cifre di una crisi economica grave, che avrà effetti negativi per il prossimo quinquennio. Il tessuto economico romano rischia di sparire e il turismo ai minimi storici compromette seriamente migliaia di attività commerciali. È ora che la Raggi, in veste di primo cittadino, si assuma le sue responsabilità. E la smetta di gettare fumo negli occhi dei romani parlando solo di ambiente, verde, monopattini e piste ciclabili.