No della Questura, ma ‘Io Apro’ non molla. Oggi pomeriggio Montecitorio blindata

È arrivato il no della Questura. Alla richiesta di autorizzazione inoltrata dagli organizzatori della manifestazione di oggi pomeriggio a Piazza Montecitorio. Dove l’associazione spontanea ‘Io Apro’ dichiara di voler riunire decine di migliaia di ristoratori. Che non ce la fanno più ad andare avanti, e chiedono di poter tornare da subito a lavorare. A pranzo, così come di sera. Ovviamente nel rispetto delle regole di distanziamento e di riduzione dei posti a tavola già previste nei passati decreti. E messe in atto quando il Lazio e altre Regioni sono state in zona gialla. Dovevano essere 130 i pullman attesi per oggi nella Capitale, provenienti da tutta Italia. Oltre a macchine private, alla spicciolata e in carovana. E diversi manifestanti sempre secondo gli organizzatori sarebbero arrivati anche in treno. Ma adesso è tutto da vedere. Anche se quelli di ‘Io apro’ non annunciano nessuna retromarcia. ‘Non ci possono togliere il diritto di muoverci e di manifestare’, hanno fatto sapere alla stampa. Secondo quanto riporta tra gli altri il quotidiano online ilmessaggero.it. Ma la Questura a sua volta è stata chiara. Piazza Montecitorio con le nuove regole dettate dal covid, contiene al massimo 100 persone. Ed è già stata richiesta per un’altra manifestazione, regolarmente autorizzata. Inoltre, i numeri diffusi da ‘Io apro’ – tra i 20 e i 30 mila partecipanti previsti ndr – sarebbero stati comunque incompatibili per gli attuali limiti della piazza. Comunque andrà, una cosa è certa. I promotori vogliono una risposta forte ma pacifica. Niente scontri dunque, a differenza di martedì scorso. Ammesso che sotto al Parlamento oggi riesca ad arrivare qualcuno.

La questura di Roma proibisce il sit-in di domani “IoApro”. Ma loro verranno

Questura e Forze dell’Ordine in allerta. Previsti blocchi e controlli ai caselli e alle stazioni

Il tentativo sarebbe quello di impedire l’arrivo dei manifestanti di ‘Io apro’ in prossimità del centro di Roma. E quindi di evitare l’assembramento a Piazza Montecitorio. Per una manifestazione di protesta molto sentita. Ma non autorizzata dalla Questura, perché la piazza era già stata richiesta da altri. Questa almeno la spiegazione ufficiale. Unita al fatto che il numero di persone previste al sit in sarebbe stato maggiore del massimo consentito. Così saranno intensificati i controlli ai caselli autostradali. E negli scali ferroviari. Per bloccare alle porte della città i pullman dei manifestanti. E se possibile intercettare anche chi fosse venuto in treno. O con la propria vettura privata. L’augurio ovviamente e’ che non salga la tensione, anche perché gli organizzatori hanno promesso una mobilitazione assolutamente pacifica. Ma anche su questo piano, saranno fatti controlli. Per evitare che frange violente legate a qualche sigla politica si intrufolino tra i manifestanti. Cosa che dopo i disordini di martedì scorso è particolarmente temuta. I promotori comunque hanno dato appuntamento a tutti alle 14.30 al Pantheon. Per poi muovere verso Montecitorio. ‘Siamo pacifici, ne’ di  destra né di sinistra’ hanno concluso. Ma siamo allo stremo, e chiediamo solo di poter lavorare.

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