Nominopoli in Regione, sulle IPAB i Cinque Stelle all’attacco di Zingaretti

I Cinque Stelle del Lazio vanno all’attacco del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Con una denuncia che è apparsa sul sito laziale del Movimento e su Twitter in tema di nomine e di designazioni di vertice  per le IPAB. Che per chi non lo sapesse sono aziende pubbliche deputate a fornire servizi di assistenza alla persona. Con particolare riferimento ai soggetti svantaggiati. Erano le ex Opere pie di fine ‘800, e sono spesso diventate nella prima Repubblica luoghi di abuso del potere politico. Che ha occupato consigli di amministrazione e presidenze per sistemare amici degli amici. E magari qualche ex deputato o consigliere trombato. Un brutto vizio che ha fatto ovviamente lievitare la spesa pubblica. E spesso distorto le finalità assistenziali e caritatevoli di questi enti. Le IPAB sono di nomina regionale, anche se in molti casi nei consigli sono presenti anche altri soggetti nominati dal comune di Roma. E il Movimento Cinque Stelle del Lazio parte all’attacco. Perchè sono in gioco molti rinnovi delle cariche, proprio in queste settimane. E su alcune nomine fatte di recente da Zingaretti i grillini adesso vogliono vederci chiaro. Anche rispetto a possibili profili di inconferibilità degli incarichi.

Per il Movimento Cinque Stelle Lazio le nomine dei vertici delle IPAB fatte da Zingaretti sono da annullare

Per i Cinque Stelle in Regione Lazio molti degli incarichi conferiti da Zingaretti ai nuovi direttori delle IPAB potrebbero essere viziati. Ed eventualmente annullati. Per presunte irregolarità nell’iter amministrativo relativo all’istruttoria delle nomine. E anche per possibili cause di inconferibilità. Che secondo la legge Severino scatta inesorabile in alcune circostanze. Per esempio quando i prescelti abbiano esercitato una funzione elettiva nello stesso ente locale. E non siano passati almeno due anni dalla fine del mandato. Oppure se siano stati amministratori o dirigenti di aziende pubbliche o private controllate dalle stesse amministrazioni. O per le quali abbiano svolto attività di consulenza. Si tratta insomma delle note norme anti corruzione. Che mirano ad evitare la commistione tra politica, amministrazione della cosa pubblica e possibili conflitti di interesse. La consigliera regionale del M5S Valentina Corrado lo ha fatto mettere a verbale in Commissione affari costituzionali. Relativamente alla designazione dei presidenti di ISMA, Asilo Savoia, IRAIM e IRASP.

Valentina Corrado (M5S), sulle nomine delle IPAB i consiglieri regionali non hanno avuto tempo per vedere gli atti.

Gli atti per il rinnovo dei presidenti delle IPAB sono stati trasmessi alla Commissione regionale per gli affari costituzionali solo il giorno prima della discussione. E in queste condizioni il lavoro di verifica dei commissari diventa impossibile. Questo l’affondo della consigliera regionale grillina Valentina Corrado. Contro le nomine di alcuni vertici delle IPAB e le scelte di merito e di metodo operate dalla giunta Zingaretti. Non solo gli atti sono arrivati in ritardo, ha proseguito la Corrado. Ma in alcuni casi secondo noi esistono delle cause di inconferibilità per l’attribuzione degli incarichi. Come nel caso della presidenza di Giovanni Artrudo al vertice dell’Istituto per l’assistenza all’Infanzia e ai Minori. Perchè Artrudo era già stato a capo del Banco Alimentare, che ha rapporti costanti di interesse anche con la Regione.  O dell’ex deputato e vice sindaco di Roma Enrico Gasbarra a quella dell’IPAB di Santa Maria in Aquino.  Chiara connotazione politica della nomina, sempre secondo la Corrado.

Ho chiesto la convocazione di una nuova commissione già in settimana prossima, ha concluso la consigliera regionale pentastellata. E in quella sede potremo analizzare con calma le carte. E vedere tutte le designazioni. Anche quelle arrivate all’ultimo momento in fretta e furia.

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