Non c’è bisogno di essere Steve Mc Queen per evadere dal carcere di Rebibbia…. (video)

rebibbia la grande fuga (2)

In realtà non c’è bisogno di una Triumph per fuggire da Rebibbia, come fece Steve Mc Queen in La grande fuga. Basta scavalcare e allontanarsi a piedi. Questo pomeriggio intorno alla 16:30 un detenuto italiano di 40 anni circa è evaso dal carcere di Roma Rebibbia. Lo riferisce il Segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo spiegando che “molto probabilmente l’uomo ha scavalcato la rete dei passeggi per poi arrampicarsi e scavalcare il muro di cinta”. “Al momento sono decine i poliziotti con l’aiuto di elicotteri che stanno cercando di riacciuffare il detenuto. Questa ennesima evasione mette a nudo tutte le criticità di un sistema carcerario sempre più in difficoltà sia per la natura delle strutture sia per le gravi carenze organiche e di sistemi di allarme adeguati – afferma Di Giacomo -.

Un italiano 41enne fugge da Rebibbia

È sicuramente necessario investire in nuove strutture e nell’assunzione di personale della polizia penitenziaria. I Governi nell’ultimo decennio hanno investito cifre insignificanti e questo di oggi ne è il risultato concreto”. Come si è detto, è un italiano di 41 anni, G.M., queste le sue iniziali, il detenuto evaso dal carcere di Rebibbia a Roma. Al momento sono ancora in corso le ricerche, iniziate intorno alle 17, da parte di tutte le forze dell’ordine.

I sindacati furiosi: emergenza permanente

“L’emergenza connessa alla pandemia nelle carceri, caratterizzata anche dalle rivolte del marzo dello scorso anno, si è andata a sommare all’emergenza preesistente da tempi remoti. Emergenza fatta di inefficienze strutturali, carenze e inattualità tecnologiche, deficit organizzativi e, soprattutto, dell’inadeguatezza delle dotazioni organiche della Polizia penitenziaria che, secondo uno studio condotto dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ammonta a oltre 17mila unità”. Così Gennarino De Fazio, Segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria interviene dopo l’evasione del detenuto avvenuta nel pomeriggio dal carcere di Rebibbia a Roma.

Rafforzare la sicurezza anche a Rebibbia

“Se a questo si assommano le assenze dal servizio per Covid-19 e per isolamento precauzionale… E’ di tutta evidenza che se il sistema ancora in qualche misura regge, senza andare esattamente in frantumi, lo si deve solo al diuturno ed encomiabile sacrificio individuale di ciascun operatore, delle diverse professionalità -. Solo pochi giorni fa, peraltro, – prosegue il Segretario della Uilpa PP – avevamo commentato l’atto di programmazione per l’anno 2021 e per il triennio 2021-2023 predisposto dal Capo del Dap Petralia. Che, fra l’altro, prevede appunto il rafforzamento dell’ordine e della sicurezza delle strutture penitenziarie, l’ammodernamento tecnologico, l’ampliamento delle dotazioni organiche della Polizia penitenziaria e il potenziamento dell’equipaggiamento, invocando concretezza e rapidità”.

Intervenga la politica e faccia qualcosa

“In esito a quest’ennesimo evento negativo che ancora una volta evidenzia le falle del sistema carcerario – conclude De Fazio –. Le quali evidentemente compromettono la validità di tutto il processo di esecuzione penale. Non possiamo che chiedere nuovamente alla politica, che appare più impegnata in logiche di spartizione e guerre di potere. E al Governo, qualunque esso sia, misure eccezionali. Per sostenere le carceri e coloro che vi operano, i quali da troppi anni conducono senza adeguato supporto una battaglia aperta su più fronti, non solo quello sanitario”.