“Non è ammissibile che sulle occupazioni siano i centri sociali a dettare le linee della giunta Gualtieri”

occupazioni spintime

“La casa è sempre stato un problema grave di Roma e CasaPound nasce 20 anni fa proprio sulle barricate dell’emergenza abitativa. Trovo assolutamente vergognoso che con la giunta di centrosinistra, di Gualtieri, siano di fatto centri sociali e movimenti antagonisti di sinistra a dettare la linea della giunta. Da quello che emerge, l’assessore Zevi sembrerebbe comandato a bacchetta da questi personaggi che conosciamo bene e che sono già stati al centro di numerose vicende di business legato alle occupazioni abusive”. Lo ha detto all’Adnkronos Luca Marsella, portavoce di CasaPound, in merito al caso scoppiato dopo le rivelazioni di “Fuori dal coro”.

Le occupazioni di sinistra danno sempre spunto alla cronaca nera

Rivelazioni, come si ricorderà, relative a una chat WhatsApp con uno scambio di messaggi tra l’assessore alle Politiche abitative del Comune di Roma, Tobia Zevi, e il leader dei Movimenti per la casa Luca Fagiano sulla bozza del piano casa del comune (per Zevi la conversazione manipolata e annuncia querele). “Quello che fa sorridere è che Zevi è uno di quelli che punta sempre il dito contro CasaPound, come se il problema di Roma fosse l’occupazione di via Napoleone III, che esiste da vent’anni. E che, a differenza delle altre, riguarda un luogo dove non è mai accaduto nulla”, afferma Marsella, sottolineando come siano altre le occupazioni “note alle cronache per violenza, spaccio, stupri, posti letto affittati a immigrati e così via”.

CasaPound: questa vicenda aprirà gli occhi a tutti sui soldi regalati alle occupazioni abusive

“Mi auguro che questa vicenda faccia aprire un po’ gli occhi a tutti – prosegue Marsella -. Il problema di Roma non può essere CasaPound, visto che le occupazioni di sinistra sono a decine e che è ai centri sociali che occupano il Porto Fluviale o allo Spin Time che si regalano milioni di euro. Cosa accadrebbe se solo un centesimo finisse a CasaPound? Se un prossimo sindaco decidesse di assegnare CasaPound alle famiglie che ci vivono? Sarebbe un finimondo”.