“Non è colpa nostra”: la Soprintendenza accusa, il cantiere della stazione di Ostia Antica resta al palo

Cavalcavia bagno chimico

La situazione è imbarazzante. I lavori vanno a rilento da anni, ma non per colpa nostra”. Con queste parole, Alessandro D’Alessio, direttore della Soprintendenza del Parco Archeologico di Ostia Antica, prende posizione sui clamorosi ritardi che avvolgono il cantiere della stazione ferroviaria locale. L’opera, annunciata da anni e mai completata, avrebbe dovuto garantire finalmente accessibilità alla stazione grazie a un cavalcavia pedonale e due ascensori. Ma la realtà è ben diversa: a oggi, i lavori procedono a rilento, tra pastoie burocratiche, rimpalli di responsabilità e incredibili questioni cromatiche. “Abbiamo concesso il primo nulla osta il 2 dicembre 2022 – chiarisce D’Alessio su il quotidiano Il Tempo – con prescrizioni semplici: assistenza archeologica e armonizzazione cromatica con il blu del cavalcavia. Da allora tutto si è bloccato. Non possiamo accettare di essere usati come capro espiatorio”.

Tra ritardi e scavi sospesi: un’opera ferma per il colore degli ascensori

I lavori per rendere accessibile la stazione di Ostia Antica sono partiti nell’estate 2024, finanziati con 450mila euro. L’obiettivo era chiaro: abbattere le barriere architettoniche e consentire l’accesso a disabili, anziani e famiglie con passeggini. Ma il cantiere si è subito arenato, prima per problemi tecnici legati a sottoservizi non mappati, poi per un’incredibile disputa sul colore degli ascensori.

Una situazione che ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni. Il movimento Ecoitaliasolidale, tramite il presidente nazionale Piergiorgio Benvenuti e il responsabile locale Gaetano Di Stasio, il Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità, Antonio Pelagatti, e i consiglieri capitolini Federico Rocca e Francesco Carpano che hanno sollecitato chiarimenti, puntando il dito contro l’inerzia amministrativa.

Il chiarimento sul corten e la ripartenza dei lavori

La svolta, almeno sulla carta, è arrivata solo il 14 aprile 2025. Su richiesta dell’assessora ai Lavori pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini, la Soprintendenza comunica di aver modificato la propria prescrizione cromatica: via il blu, via libera al corten, il tipico “ruggine” del metallo ossidato. “Abbiamo concesso il nulla osta lo stesso giorno – precisa ancora D’Alessio – e tutto è documentato. Da anni sollecitiamo quest’opera, senza frapporre ostacoli”.

La promessa: stazione accessibile entro l’autunno

Dal Campidoglio assicurano che i lavori sono ufficialmente ripresi. Dal 29 aprile si è ricominciato con i getti di calcestruzzo per le fondazioni, tappa fondamentale prima del montaggio delle strutture. “L’intervento sarà completato entro l’autunno – spiega l’assessora Segnalini – e gli ascensori, già ordinati, verranno installati appena sarà pronta la base”.

Ma tra i cittadini prevale lo scetticismo. Dopo anni di rinvii, la fiducia è ai minimi. E mentre Roma Capitale e le imprese si affannano a recuperare il tempo perduto, resta il dato di fatto: una stazione ferroviaria nel cuore di un parco archeologico tra i più importanti d’Italia è rimasta per anni ostaggio di disorganizzazione e ritardi amministrativi.

Ma tra i cittadini prevale lo scetticismo. Dopo anni di rinvii, la fiducia è ai minimi. E mentre Roma Capitale e le imprese si affannano a recuperare il tempo perduto, resta il dato di fatto: una stazione ferroviaria nel cuore di un parco archeologico tra i più importanti d’Italia è rimasta per anni ostaggio di disorganizzazione e ritardi amministrativi.