Non resta loro che chiedere il miracolo a San Gennaro: Di Maio, Franceschini e Rosato al Duomo di Napoli

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Si è ripetuto il miracolo di San Gennaro. Alle ore 9,27 l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia ha annunciato ai fedeli presenti nel Duomo l’avvenuta liquefazione del sangue del Santo patrono. L’annuncio è stato accompagnato dal tradizionale sventolio di un fazzoletto bianco da parte di un membro delegato della Deputazione di San Gennaro e dall’applauso dei tanti fedeli presenti nel Duomo. “Il segno del sangue, ancora una volta”. Queste le parole con le quali l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha annunciato ai fedeli nel Duomo l’avvenuto prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. Il sangue è apparso liquido già nel momento in cui l’ampolla con il sangue del Santo patrono della città è stata estratta dalla cassaforte nella Cappella del Tesoro di San Gennaro.

Anche la sinistra al Duomo di Napoli

Ma quello che sorprende è che anche la politica è presente nel Duomo di Napoli per le celebrazioni di San Gennaro nel giorno del Santo patrono. Siedevano infatti nella tribuna autorità allestita ai piedi dell’altare il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il ministro della Cultura Dario Franceschini e il vicepresidente della Camera Ettore Rosato. Tutti presenti i rappresentanti locali di istituzioni e forze dell’ordine, a partire dal prefetto Claudio Palomba. Troppo facile dire che si aspettano il miracolo dal Santo. Ma quello che certamente vedranno è lo scioglimento delle camere con loro dentro. Fuori da metafora, critichiamo il fatto che in campagna elettorale mischino il sacro col profano.

L’arcivescovo: il sangue sia come la linfa nel corpo di questa città

Ha detto bene l’arcivescovo. “Oggi il vescovo Gennaro, il segno del suo sangue versato per amore di Cristo e dei fratelli, ci dice che il bene, la bellezza, la bontà sono e saranno sempre vittoriose. Questo è il senso di questo sangue che, unito al sangue versato da Cristo e a quello di tutti martiri di ogni luogo e di ogni tempo, è testimonianza viva che l’amore vince sempre. Poco importa, fratelli e sorelle mie, che il sangue si sciolga o meno: non riduciamo mai questa celebrazione a un oracolo da consultare”. Don Mimmo Battaglia ha proseguito: “Ciò che importa davvero al Signore, ciò che ci chiede con forza il nostro vescovo e martire Gennaro è l’impegno quotidiano a scommettere sull’amore. A sciogliere i grumi dell’egoismo, a rompere le dighe che trattengono il bene lasciando che la linfa dell’amore scorra nelle vene del corpo di questa città”.