Non si fermano gli sbarchi illegali di clandestini in Italia. Il governo li fermi

Ancora sbarchi a Lampedusa, dove nelle ultime ore sono 109 i clandestini arrivati. Due gruppi di tunisini di 15 e 8 persone sono riusciti a raggiungere direttamente l’isola. I militari della Guardia di finanza e i carabinieri li hanno bloccati direttamente a molo Favaloro e le imbarcazioni usate per la traversata sono state sequestrate. Altre due carrette del mare con a bordo 44 e 42 persone, invece, sono state intercettate dalle motovedette delle Fiamme gialle. Tutti sono stati condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola, dove si trovano al momento circa 1.700 ospiti: in 800 dovrebbero lasciare oggi l’isola. Ieri, grazie a un piano di trasferimenti massicci disposti dalla Prefettura di Agrigento d’intesa con il Viminale in 1.200 circa si sono lasciati alle spalle il centro. E chi paga?
Traferimenti costosi di illegali da Lampedusa alla Sicilia
Sono 381 i clandestini che nelle prime ore della mattina hanno lasciato l’hotspot di Lampedusa, dove proseguono i trasferimenti. “Oggi prevediamo il trasferimento di circa 580 persone”, fanno sapere dalla Croce rossa che da giugno gestisce il centro. Altri trasferimenti sono previsti nel primo pomeriggio e nella serata. Nella struttura di contrada Imbriacola ci sono circa 1.458 persone. “La scorsa notte abbiamo ricevuto 109 arrivi. Le attività di supporto agli ospiti continuano regolarmente”.

Tunisino espulso risbarca a Pantelleria
I carabinieri di Trapani hanno arrestato un cittadino tunisino i 40 anni per reingresso illegale a seguito di allontanamento dal territorio nazionale. I militari, in servizio presso il centro di permanenza per rimpatri di contrada Milo, durante le procedure di identificazione e accertamenti Afis su clandestini sbarcati a Pantelleria, hanno accertato che il 40enne tunisino risultava già rimpatriato nel febbraio scorso in esecuzione di un decreto di espulsione dal territorio nazionale emesso dalla Prefettura di Trapani. L’uomo, arrestato in quanto avrebbe disatteso il provvedimento, dopo l’udienza di convalida, verrà nuovamente rimpatriato.
Meloni promette nuove iniziative in autunno e insiste sul Piano Mattei
“L’approccio securitario non basta.Ecco perché insisto sul piano Mattei, che non è minacciato dalla crisi in Niger. Stiamo lavorando, sarà una grande occasione per lo sviluppo di un’Africa che non si fida più dell’Occidente, finora bravo a dare consigli ma meno a dare una mano. Il lavoro è lungo e faticoso. In autunno ci saranno nuove iniziative”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni su La Stampa, Repubblica, Il Corriere della Sera.