Nonno autista: alla guida di un Tir a 86 anni, super multa e patente ritirata

Veicolo si ribalta sulla GRA a Roma

A 86 anni è stato sorpreso alla guida di un tir, nonostante il codice della strada consenta la guida di questi mezzi solo fino ai 68 anni di età. Per l’uomo sono scattati il ritiro della patente, sanzioni per quasi 2.000 euro e la necessità di far giungere un altro autista affinché il tir potesse seguire la sua marcia.

A 86 anni, quando il limite di età per i tir è 68

È successo nel Forlivese: da inizio mese le pattuglie della Polizia Stradale di Forlì hanno individuato sulle strade della provincia quasi 200 conducenti non assicurati o con la revisione del veicolo scaduta da parecchio tempo (anche più di un anno). Oltre alle sanzioni previste per i primi è scattato il sequestro del veicolo fino alla attivazione della polizza, mentre i secondi hanno dovuto provvedere al collaudo prima di poter circolare nuovamente. In settimana sono stati passati al setaccio tir e autobus sul tratto cesenate della A14 e sulla viabilità ordinaria. Emerse parecchie irregolarità: gomme lisce, perdite di olio, ammortizzatori inefficienti, assenza degli specchietti retrovisori. Su di uno stesso mezzo è stata accertata l’inefficienza dei freni e il portellone del rimorchio che rischiava di staccarsi da un momento all’altro. Per quattro tir oltre all’autista di 86 anni, è scattata la sospensione dalla circolazione, rilevate 28 infrazioni per inefficienza dei veicoli con sanzioni per 2.500 euro.

A Roma record di pedoni uccisi: 44 morti. Nel Lazio 70

Nel 2022 sono avvenuti 17.765 investimenti di pedoni (nel 2021 furono 17.164), 48 al giorno, due l’ora, in cui sono morte 485 persone, 325 uomini e 160 donne (nel 2021 furono 471, 330 uomini e 141 donne). Il dato è in aumento del 3% rispetto al 2021 e del 18,6% sul 2020, l’anno di esplosione della pandemia, quando furono 409, mentre diminuiscono del 9,2% rispetto al 2019 – prima del Covid – quando morirono 534 pedoni. E nel 2023, fino al 20 agosto, sono già state superate le 260 vittime. I dati sono nel sesto Rapporto annuale sugli incidenti con pedoni preparato dall’Asaps, l’Associazione sostenitori della Polizia Stradale, grazie ai dati Aci-Istat. Nel 2002, l’anno prima dell’introduzione della patente a punti, avevano perso la vita 1.226 pedoni, “a riprova – afferma il presidente dell’Asaps Giordano Biserni – che interventi strutturali su regole e controlli alla guida degli automobilisti hanno portato a risultati eccezionali, anche in termini di costi economico-sociali”. Preoccupa il numero di pedoni feriti, alcuni con danni permanenti, 19.062 rispetto ai 16.693 del 2021. Le strisce pedonali sono sempre più insicure, con 181 morti, ben il 37,5% di tutti i pedoni deceduti lo scorso anno, mentre gli incidenti provocati dai loro comportamenti irregolari sono stati 3.460, con 106 decessi e oltre 5.000 feriti. Il mese più a rischio è risultato settembre, con 55 decessi, quello meno rischioso maggio, con 27. Nettamente peggiorati i dati relativi ai pedoni minorenni: sono stati 19 i giovani sotto i 18 anni morti in Italia nel 2022 (15 ragazzi e 4 ragazze), a fronte degli 8 del 2021. Il Lazio è la regione che ha avuto il maggior numero di decessi, 70 (46 uomini e 24 donne) di cui 39 ultra65enni, seguita dalla Lombardia con 69, Sicilia e Piemonte con 40, Veneto con 39, Campania con 36. Tra le grandi città, Roma supera i dati pre-pandemia con 44 morti, al secondo posto Milano con 15. Ed ancora, la pirateria che lascia i pedoni a terra si segnala per 1.079 episodi, con 53 morti e 1.458 feriti.