Nuova bufera su Apostolico: fu teste in aula per il figlio, coinvolto in scontri con la polizia

Nuova bufera sulla giudice di Catania Iolanda Apostolico – che per prima ha disapplicato il decreto ‘Cutro’ accogliendo alla fine di settembre il ricorso di tre migranti, decisione che ha sollevato polemiche – finisce ancora sotto i riflettori, e bersaglio di critiche da parte di FI e della Lega, il cui leader Matteo Salvini il 5 ottobre ha diffuso un video che ritrae la toga a una manifestazione pro migranti nell’agosto 2018.
Apostolico, la testimonianza per il figlio
Questa volta ha suscitato reazioni il fatto che Apostolico abbia testimoniato, come madre, nel processo nel quale uno dei suoi figli, maggiorenne, era accusato di resistenza a pubblico ufficiale, insieme ad altri tredici giovani, per aver dato un pugno allo scudo di una poliziotta durante una manifestazione dei centri sociali in risposta a un corteo antiabortista di Forza Nuova, a Padova nel marzo 2019. La vicenda giudiziaria si è conclusa con la assoluzione del figlio della magistrata e di altri dodici coimputati, decisione emessa dal giudice monocratico di Padova lo scorso due febbraio.

Da Gasparri a Sardone: “Non è imparziale, non può restare a fare il magistrato”
“Non bastavano i like ai post che mandavano a quel paese – eufemismo – il ministro Salvini, o le manifestazioni con l’estrema sinistra in piazza dove si offendono i poliziotti. Ora si scopre che nel 2019 il figlio della toga pro migranti partecipò a un corteo di antagonisti durante il quale si registrarono scontri con la polizia. La madre testimoniò in aula in suo favore. Altro che imparzialità e terzietà: ancora dubbi sull’ideologia chiarissima di questo magistrato?”. Così Silvia Sardone, europarlamentare della Lega.
Il senatore azzurro Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, sottolinea invece: “Le ulteriori notizie che si apprendono sulla magistrata Apostolico, comprese le testimonianze che avrebbe reso, rendono indifferibile una cessazione della sua attività. Dovrebbe essere lei stessa a proseguire la sua convinta militanza, palesemente incompatibile con la funzione che svolge in maniera più che criticabile, dimettendosi dall’ordine giudiziario. Dalla quale in caso diverso andrebbe allontanata con le procedure di legge ma con la rapidità che fatti così gravi, imbarazzanti e documentati in modo incontestabile, rendono necessaria. Buon lavoro ministro Nordio. Buon lavoro Csm”.