Nuova voragine, stavolta a Boccea. Sprofonda via Gregorio XI

Nuova voragine a Roma. Dopo quella di un paio di settimane fa ai Colli Portuensi. Stavolta l’asfalto ha ceduto verso le 9 di questa mattina in via Gregorio XI, in zona Boccea. Ed esattamente come accaduto nell’altro caso, è toccato a  un camion sprofondare parzialmente nel cratere.Sul posto sono giunti subito la polizia locale e i vigili del fuoco.

Per permettere le operazioni, è stata necessaria la chiusura al traffico del tratto di via Gregorio XI, all’altezza del civico 9, tra via Boccea e via Novelli, in entrambe direzioni. La linea 546 ha subito delle modifiche con i bus deviati da via Boccea su via di Val Cannuta. Chiusure e deviazioni che hanno mandato in tilt il traffico, con rallentamenti su Via Gregorio XI e la stessa Via Boccea.

Gli agenti del XIII Gruppo Aurelio hanno verbalizzato l’accaduto. “Un autocarro, mentre era momentaneamente fermo, è rimasto incastrato a seguito del cedimento del manto stradale sottostante il mezzo. – hanno spiegato -. Gli agenti hanno proceduto a mettere in sicurezza l’area e avviato le procedure necessarie per la rimozione  del mezzo”. Ulteriori pattuglie dei caschi bianchi sono sopraggiunte per agevolare la viabilità della zona.

Roma, una voragine ogni tre giorni. E l’accordo quadro arriva solo ora

A Roma una voragine ogni tre giorni

A Roma si apre una voragine ogni tre giorni. Questo dicono le statistiche, e il recente accordo quadro mer monitorare le zone più a rischio ancora non ha sortito gli effetti sperati. Così oggi è toccato a via Gregorio XI, mentre due settimane fa era stata la volta di via dei Colli Portuensi. Ancora prima, un cratere si era aperto a Centocelle, per fortuna senza feriti. Ma anche a Monteverde vecchio e a Balduina il manto stradale ha ceduto a più riprese. Con il caso clamoroso del parziale crollo di via Damiano Chiesa. Tante le cavità sotterranee a Roma, e troppa poca cura dei sottoservizi, le cause principali di questo disastro. Con le piogge abbondanti di questi ultimi anni che hanno fatto il resto. Ora però, non intervenire sta diventando pericoloso. E non si può sempre sfidare la buona sorte. Ecco perché servirà uno sforzo importante per mettere in sicurezza davvero tutto il territorio della Capitale.