Nuove minacce delle Br contro la Meloni. Ed Emiliano le telefona per scusarsi delle sue parole violente

Giorgia Meloni ancora nel mirino della sinistra. “A Mestre nuove minacce a firma Brigate Rosse. Quando esponenti politici e delle istituzioni utilizzano parole come ‘dovranno sputare sangue’ contro i propri avversari, poi succede che qualcuno inizia a pensare di prenderli in parola. Il 25 settembre confido negli italiani per rispondere alle loro campagne d’odio”. Lo scrive sulla sua pagina Fb Giorgia Meloni. Per il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia “le minacce alla presidente Giorgia Meloni sono il frutto avvelenato della campagna d’odio della sinistra. Quando si mostrifica un avversario politico, addirittura evocando sangue e paura come hanno fatto perfino il governatore Emiliano e il segretario nazionale del Pd Letta, inevitabilmente si attivano reazioni pericolose.
Solidarietà a Meloni da tutto il centrodestra
Noi non cadremo nella trappola – prosegue Rampelli -. Ma risponderemo sempre con le idee e gli argomenti e ci aspettiamo che la sinistra faccia altrettanto e condanni con chiarezza questo episodio. A Giorgia tutta la nostra solidarietà per questo nuovo vile attacco”. Solidarietà anche dal vicepresidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato Isabella Rauti. “Le gravissime minacce a Giorgia Meloni confermano il clima sempre più avvelenato e ostile che questa sinistra, senza buone idee, ed una certa stampa, ormai di regime, stanno creando. Nuovamente FdI si dimostra un baluardo della libertà e del corretto confronto politico nel pieno rispetto della democrazia. Attendiamo dal Pd e da tutti coloro che stanno fomentando questo clima, chiare parole di condanna ed una seria presa di posizione contro chi vuole incitare all’odio “.

E persino il Pd “costretto” alla solidarietà alla Meloni
“Solidarietà a Giorgia Meloni per le ennesime scritte vergognose comparse oggi a Mestre. Le minacce e questo clima d’odio sono un attacco intollerabile alla nostra democrazia, da condannare senza se e senza ma”. Lo scrive in un tweet Giovanni Toti di Noi Moderati a seguito delle scritte trovate oggi a Mestre contro la leader di Fratelli d’Italia. E, seppure con un certo ritado, anche il Pd solidarizza. “Le scritte indirizzate a Giorgia Meloni, con minacce che rievocano le Brigate Rosse e le loro efferate azioni, sono da rigettare in toto e da condannare con fermezza. Uno dei requisiti essenziali della democrazia consiste nel fatto che mai la violenza, verbale o fisica che sia, può diventare un elemento della politica. A nome del Pd esprimo la più ferma condanna di questo atto riprovevole”. Così Enrico Borghi, della segreteria nazionale del Pd.
Emiliano: “Non avevo nessun intento violento”
“Solidarietà piena e incondizionata a Giorgia Meloni per le minacce firmate Brigate Rosse”. Così Carlo Calenda su twitter. Ed Emiliano telefona persino alla Meloni. “La mia preoccupazione è stata quella di chiamare Giorgia Meloni per rassicurarla sulle mie intenzioni. Tra me e Meloni c’è un rapporto di amicizia e di sincera lealtà che non può essere compromesso da una frase durante un comizio che non aveva nessun significato violento. Chiunque dovesse immaginare di rapportarsi con Giorgia Meloni, ove fosse premier, in termini di minaccia o di violenza avrà a che fare con me”. Così il governatore della Puglia su La7 sulla frase “sputeranno sangue” pronunciata nei giorni scorsi durante un comizio.