Nuovi accampamenti a Parco Talenti. Il Comune: “Controlliamo solo chi non rispetta il lockdown”

A Parco Talenti spuntano come funghi nuovi accampamenti di migranti, a tre settimane dalla “riqualificazione” sbandierata dalla Raggi.  La risposta del Comune di Roma? Allucinante. Il funzionario scrive che siccome sono impegnati sui controlli per chi non rispetta il lockdown, gli accampamenti sono inevitabili.

Parco Talenti, la riqualificazione finta

La pagina Facebook Roma fa schifo ricostruisce i fatti ed è un impietoso atto d’accusa contro la giunta pentastellata.  “Il 27 novembre la Raggi si vanta col solito ridicolo post da Istituto Luce della riqualificazione del Parco Talenti Il 23 dicembre visto che nonostante la finta riqualificazione continuano a nascere accampamenti dovunque segnaliamo la presenza. Il 26 un solerte funzionario comunale ci spiega che gli accampamenti sono assolutamente normali perché il fenomeno migratorio è una cosa di caratura mondiale e in fondo chi crea dei villaggi in un parco lo fa suo malgrado”.

Una signora che vive nella zona di Parco Talenti denuncia i nuovi accampamenti al Comune di Roma. Dopo poco arriva la mail del funzionario comunale, che impartisce una lezione che pare presa da una comizio della Boldrini.

La lettera del funzionario del Comune pare scritta dalla Boldrini

“Cara Signora – scrive il funzionario – la questione verrà affrontata ma non come Lei auspica con “urgente intervento per lo sgombero”. I soggetti che si sono accampati (persone) hanno forti difficoltà esistenziali e per questo, non per scelta dimorano come e dove possono quindi la soluzione semplicistica dello “sgombero” deve essere modulata affinché questi esseri umani trovino una sistemazione degna”. In pratica, per il funzionario, siccome sono “persone” possono rimanere nell’illegalità. Poi il funzionario spiega perché nessuno li ha ancora mandati via.

“In questi giorni di poco antecedenti le festività Natalizie (la Sua mail è del 13) tutte le forze di polizia si sono concentrate sul fenomeno pandemia tenendo in subordine il problema di caratura europea come quello dei flussi migratori e/o emarginazione sociale. Detto quanto sopra ribadiamo che controlleremo quanto sta accadendo nel parco per allontanare chi indebitamente, ma non per scelta, vi dimora”.

Insomma, il solerte funzionario conclude con la vaghissima promessa. Quel “controlleremo quanto sta accadendo nel parco per allontanare chi indebitamente, ma non per scelta, vi dimora”, la dice chiara.  Un tempo al futuro, nello stile Virginia Raggi. Faremo, controlleremo, avvieremo. Nessun impegno concreto. E una chiosa buonista da conferenziere di un centro sociale.