Nuovi poveri, senza regole e aiuti arrivano i forconi (video)

È allarme sociale per le macerie economiche che sta lasciando il coronavirus. Ora non si tratta più di emergenza sanitaria, o almeno non solo di questo. Perché la chiusura forzata ‘all’italiana’ di tantissime attività commerciali per oltre due mesi sta creando dei danni paragonabili a quelli del virus. Soprattutto nella piccola e media impresa la situazione è esplosiva. Migliaia di imprese sono ferme, con i titolari che non sanno come fare a pagare gli stipendi ai loro lavoratori. Per alcuni c’è la cassa integrazione, ma anche chi ne ha fatto richiesta non ha visto ancora il becco di un quattrino. Ma poi ci sono gli artigiani, e tutti quelli che alla cassa non hanno diritto. Lavoratori precari e stagionali, gente impiegata a part time e chi più ne ha più ne metta. Tutti cittadini che rimarranno senza paracadute sociali, nuovi poveri che rischiano emarginazione e disperazione. Massimiliano Catini è un imprenditore di Passoscuro, cittadina  del litorale a nord di Roma. Molto impegnato nel sociale, Catini ha voluto registrare un video. Per chiedere al governo di fare almeno chiarezza. Su riaperture cassa integrazione e aiuti. Altrimenti nella fase due anziché diminuire la povertà sarà in aumento. E a Roma si rischiano i forconi.

Servono subito date certe e regole per le riaperture. Ma senza aiuti e con i nuovi poveri avremo le rivolte dei forconi

Serviranno subito date e regole certe per la riapertura degli esercizi commerciali. Questa è la posizione espressa in un video da Massimiliano Catini, un piccolo imprenditore di Passoscuro, cittadina del litorale a nord di Roma. Ad oggi non ci si capisce niente, prosegue Catini. Il 4 maggio dovrebbe partire la fase due, mentre si dice che bar e esercizi di ristorazione riapriranno il 18 maggio. E alcuni come centri estetici e parrucchieri alla fine del mese prossimo. È indispensabile fare subito chiarezza, perché gli operatori dovranno aggiornare i loro locali. Metterli in sicurezza. Fare dei lavori. E non ci si può ridurre all’ultimo momento. Ma oltre a questo serviranno anche degli aiuti. I seicento euro per le partite IVA sono un’elemosina. La cassa integrazione ancora non è arrivata e molti non ne hanno neppure diritto. Pensate inoltre ai tanti lavoratori a part time. Con stipendi da 800 euro al mese. Con la cassa all’80 per cento prenderanno 640 euro. Secondo voi ci può campare una famiglia? Come pagheranno l’affitto, il mutuo e le bollette?  La verità è che andremo incontro a un vero e proprio esercito di nuovi poveri. E sembra che il governo non se ne stia rendendo conto. Mi auguro che nel prossimo decreto si faccia finalmente chiarezze e che si trovino le risorse per aiutare davvero chi ha bisogno. La gente è disperata e arrabbiata, chi ci governa ha sbagliato tutto. Fin qui la denuncia di Catini. Ma la sua non è una voce isolata. I soldi stanno finendo per tutti, e quando il popolo ha fame non è il caso di scherzare.

Aiuti e non chiacchiere per il commercio

Pubblicato da 7Colli su Domenica 19 aprile 2020