Nuovi rialzi dei prezzi dei carburanti alla pompa da stamattina: cala la fiducia degli italiani

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Nuovi rialzi dei prezzi dei carburanti ci si presentano questa mattina alla pompa. Si fa sentire il secondo balzo consecutivo delle quotazioni internazionali di benzina e gasolio, salite ieri rispettivamente di sette e otto centesimi al litro. Brent sui 103 dollari. Le medie dei prezzi praticati alla pompa in modalità self service sono a 1,78 euro/litro per la benzina e a quasi 1,79 per il gasolio. Prezzi, ricordiamo, condizionati dalla riduzione delle accise in vigore dal 22 marzo scorso. Senza i 30,5 centesimi di “sconto” fiscale saremmo ancora ben oltre i 2 euro/litro. Il taglio dell’accisa scade martedì prossimo 2 maggio ma ieri il ministro dell’Economia Daniele Franco ha annunciato una proroga che dovrebbe essere deliberata lunedì prossimo in Consiglio dei ministri.

Pessimo segnale per l’economia italiana

“Il quarto calo consecutivo dell’indice della fiducia dei consumatori è un pessimo segnale per la nostra economia”. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati di aprile diffusi oggi dall’Istat. “Le misure fin qui adottate dal Governo sul fronte prezzi e bollette – spiega il presidente Furio Truzzi – non hanno affatto rasserenato i consumatori. Le cui aspettative crollano anche ad aprile. La guerra in Ucraina ha esacerbato i timori delle famiglie, che reagiranno ora riducendo i consumi. A fronte di tale situazione, gli ultimi interventi messi in atto dal Governo appaiono semplici palliativi. Ed è evidente l’esigenza di misure più incisive per tutelare il potere d’acquisto dei cittadini e sostenere la spesa, ricorrendo a prezzi amministrati per i beni di prima necessità, energia e carburanti.

Caro bollette e caro carburanti pesano sulle famiglie e imprese

“La sfiducia degli italiani pesa oramai come un macigno sulle possibilità di ripresa economica del Paese e sui consumi dei prossimi mesi. All’effetto caro bollette, caro carburanti e carovita, si è aggiunto quello dell’Ucraina e la paura di possibili razionamenti e di ulteriori speculazioni. Gli italiani hanno paura del futuro”. Lo scrive Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati diffusi dall’Istat sulla fiducia di aprile.

Le attese pessimistiche degli italiani sono diventate realtà

“Se le attese sulla situazione economica dell’Italia e della famiglia registrano un lieve miglioramento, un rimbalzo scontato visto che a marzo avevano segnato un tracollo record, mai verificatosi dall’inizio delle serie storiche, partite nel gennaio 1998, ora peggiora il giudizio sulla situazione economica, sia per l’Italia che per la famiglia. Come dire, le attese pessimistiche sono diventate cruda realtà, le previsioni si sono già concretizzate”, conclude Dona.