Oblio oncologico: la legge approvata all’unanimità. Una bella pagina per la politica italiana

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È legge il diritto all’oblio per gli ex malati oncologici. Il via libera definitivo è arrivato dal Senato all’unanimità ed è stato accolto da un lungo applauso in piedi dell’assemblea. Le nuove disposizioni consentono l’oblio per prevenire discriminazioni e tutelare i diritti di chi è guarito da patologie oncologiche. Finalmente i guariti potranno contrarre un mutuo, stipulare un’assicurazione, adottare un figlio o partecipare a un concorso a pari condizioni con gli altri concittadini.

A qualificare ulteriormente questo passaggio è uno spirito di coesione e di incontro delle rispettive volontà, un lavoro di condivisione in Commissione che ha visto il contributo costruttivo anche delle forze di opposizione

«Accolgo con grande gioia l’approvazione all’unanimità della proposta di legge parlamentare sull’oblio oncologico», ha commentatto il premier Giorgia Meloni. «Una norma di civiltà – ha proseguito la Meloni – che il governo ha convintamente sostenuto e che cancellerà quelle umilianti e ingiuste discriminazioni che pesavano sulle persone guarite da patologie oncologiche. Grazie a tutte le forze politiche che hanno consentito di raggiungere oggi questo obiettivo».

Oblio oncologico: una legge che tutela chi è stato malato ed è guarito

«Chi è stato colpito da un male così grave non può essere discriminato, né può essere costretto a dare spiegazioni a nessuno. Dobbiamo essere orgogliosi di questo provvedimento di grande civiltà», scrive sui social il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio della Lega.

«L’approvazione definitiva della legge sull’oblio oncologico è un atto di civiltà e di giustizia – dichiara il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri – Da questo momento in poi, finalmente, chi guarisce da un tumore potrà ricominciare a guardare al futuro senza subire inaccettabili discriminazioni nel chiedere un mutuo o stipulare una polizza. Con questo provvedimento si sancisce un diritto sacrosanto. Chi ha combattuto contro una malattia oncologica, vincendo battaglie durissime, ha diritto a riprendere in mano la propria vita. Ringrazio per l’impegno e per l’ottimo lavoro svolto le colleghe Patrizia Marrocco, prima firmataria della legge, e Daniela Ternullo, che si sono spese attivamente e hanno dato un fondamentale contributo per il raggiungimento di questo importante risultato».

«Finalmente si cancellano discriminazioni e ingiustizie verso persone guarite dal tumore. Una legge di civiltà, una legge di speranza. Una battaglia vinta». Lo scrive su X la deputata di Italia viva Maria Elena Boschi.