Troppo odio contro la destra. Il caso del libro della Meloni

Odio destra

Ma qual è il motivo di tanto odio contro la destra? Le polemiche seguite alla pubblicazione del libro di Giorgia Meloni sono davvero indicative di un clima che non mi piace affatto

Si moltiplicano sul web i veleni che puntano ad intimidire qualunque esponente del fronte che nella società è alternativo alla sinistra. Basta scrivere nei motori di ricerca dei social alcune parole per averne la prova. Da Berlusconi a Salvini a Meloni non si contano le ingiurie e le minacce. Hanno addirittura colpito una figura istituzionale come la Presidente del Senato Elisabetta Casellati.

Troppo odio contro la destra

Colpisce molto anche quello che succede proprio attorno al libro di Giorgia Meloni. Che potrebbe essere cinicamente soddisfatta di tanta pubblicità alla sua pubblicazione ma che è in realtà giustamente preoccupata del livore che si sta manifestando. Persino da parte dei soliti professori rossi…

Quella che è la storia della propria vita raccontata in prima persona dalla leader di Fratelli d’Italia diventa il pretesto per insulti di ogni genere. Che se da un lato misurano il quoziente intellettivo di chi si esprime in quella maniera, dall’altra suonano ad intimidazione verso chi osasse farsi vedere in giro con il libro “Io sono Giorgia”.

Perché alla fine il ritornello è sempre lo stesso: non dovete scrivere, leggere, pensare. Alla sinistra non va giù.

Nel 2022 cento anni dalla Marcia su Roma

Ovviamente si può rispolverare il classico “me ne frego”, ma non è sufficiente. Perché chi sparge tanto odio contro la destra va combattuto proprio sul piano culturale.

Oggi tocca incredibilmente al libro della Meloni, ma ogni giorno è strappata una pagina della Storia d’Italia. Ad esempio, il prossimo anno sarà il Centenario della Marcia su Roma. Nel ‘22 parti’ la rivoluzione italiana del tempo. Sarà possibile parlarne con analisi serie e riflessioni pacate o ancora una volta l’egemonia culturale rossa dovrà avere il sopravvento?

La censura va messa al bando definitivamente. Dovrebbero essere d’accordo tutti. Invece viviamo nel Paese in cui i libri devono chiedere permesso.