Odissea drive in e tamponi, rabbia e proteste esplodono in rete

Una vera e propria odissea. In questo si stanno trasformando le attese anche di dieci ore per effettuare un tampone in uno dei drive in autorizzati di Roma e del Lazio. Ma il problema non è solo questo. Anche se stare una nottata o un’intera giornata in macchina con tosse e febbre magari insieme a moglie e figli in fila può essere un’esperienza scioccante. Il fatto è che una volta superato il promo calvario, si attende con ansia il referto. Per sapere se si è positivi o no. Se si può uscire di casa, andare al lavoro e mandare i figli a scuola.  E se è necessario avvertire i colleghi e le persone viste nell’ultimo periodo. Per fare quel famoso tracciamento sociale a cui viene giustamente data una grande importanza. Peccato però, che in molti casi dopo dieci giorni i risultati dei tamponi ancora non arrivino. È quanto emerge da un reportage de ilmessaggero.it. Che ha raccolto i maggiori disservizi, e registrato la rabbia che sta montando sulla rete. Con la gente che si sente sola e abbandonata. E nell’attesa non sa come comportarsi. Anche perchè non tutti hanno la fortuna di potere attendere settimane a casa, senza lavorare. Ma ovviamente nessuno vuole infettar conoscenti e colleghi. E così si rimane nel limbo. Con effetti economici e psicologici devastanti.

Dieci giorni per il referto dei tamponi molecolari, al telefono e alle mail nessuna risposta

Racconta una informatica di 50 anni che il 24 ha fatto il tampone al drive in di Casal Bernocchi e solo nella tarda serata di ieri ha ricevuto una risposta: «Dopo 9 giorni! E io ero positiva a quello veloce e sintomatica (tale da essere anche seguita dallo pneumologo della Asl 3 stessa). Questo è un disservizio enorme. Il direttore sanitario mi ha detto che dipende dai laboratori della rete Coronet. Ma al di là delle motivazioni è grave che si aspetti così tanto tempo per dare una risposta ai tamponi dai quali parte effettivamente il tracking dei possibili contagiati. Che nel frattempo possono infettare altri. Non tutti  sono così fortunati da potere godere di ferie o malattie».

E quello raccontato da il messaggero.it non è certamente l’unico caso di persone in attesa dell’esito del fatidico esame molecolare. «Qualcuno conosce i recapiti telefonici del drive in di Fiumicino? Mi voglio attaccare al telefono, è una follia questa attesa», chiede Cesare R.. Segue una pioggia di risposte: «A me è arrivato oggi (ieri, ndr) dal 24», dice Ombretta. Simona aspetta dal 29, il marito dal 24. Tamara K. è infuriata: «Magari 9 giorni! Oggi per me passano 11 giorni di attesa… con tutte le mail che ho mandato… nada dal 23 ottobre». Da giorni le Asl lamentano problemi con i server nella raccolta dei referti dei tamponi e nella trasmissione delle comunicazioni e a contribuire a rallentarne la lavorazione vi sarebbero state anche delle criticità. Segnalate alla Regione nei laboratori della rete Covid, in particolare in quello dell’Ifo.

Meglio tardi che mai. Dalla prossima settimana tamponi anche dai medici di base e in farmacia

Dirottata altrove dopo quattro ore di fila. La speranza arriva da medici di base e laboratori privati

Ieri al drive in di Arco di Travertino, dopo 4 ore di fila, Daria Z. Y. C. è stata dirottata altrove: «Dopo quattro ore ci hanno mandato via, con la possibilità di scegliere se recarci a Palmiro Togliatti o all’Eur». Alla Asl Rm2 i telefoni spesso non rispondono e chi ha bisogno urgente di un referto va a bussare direttamente alla Casa della Salute di largo Santa Caterina: «Ho borbottato un po’ e alla fine me lo hanno dato», spiega un ragazzo al Messaggero. Adesso, la speranza arriva dai 311 medici di base. Ai quali proprio in queste ore dovrebbero arrivare i kit per eseguire i tamponi molecolari direttamente a studio. Mentre un ulteriore passo, potrebbe essere quello di consentire questo esame anche nei laboratori privati. Dove adesso si può fare solo il test antigenico ‘veloce’, quello da 22 euro per intenderci. Che però in caso di positività ci rimanda dritti al drive in. Insomma, caos e disservizi non mancano. E certamente tutto questo nom aiuta a prevenire la diffusione del virus. E a dare un po’ di tranquillità alla gente, che dopo otto mesi di stress davvero rischia di non farcela più.

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/tamponi_covid_roma_ultime_notizie_oggi_3_novembre_2020-5562041.html