Oggi seconda edizione della Giornata in memoria delle vittime delle marocchinate

marocchinate in italia (2)

Con lo slogan “La storia non si cancella” oggi è celebrata la seconda edizione della Giornata in memoria delle Vittime delle marocchinate. Il presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti, e altri esponenti dell’Associazione, poseranno un tricolore e un mazzo di fiori in omaggio alle vittime civili di guerra in oltre cento città, quelle che hanno aderito all’iniziativa. Quella di quest’anno è la seconda edizione dei questa giornata che però è caratterizzata da qualche polemica. “Noi chiediamo che venga istituita ufficialmente la Giornata in memoria delle vittime delle marocchinate da celebrarsi il 18 maggio, data simbolo”. Lo ha detto all’Adnkronos Ciotti.

Circa 60mila le vittime delle marocchinate

“Per non dimenticare quelle oltre 60mila vittime di stupro, uomini, donne e bambini, il più piccolo aveva tre anni, che subirono sofferenze, violenze inenarrabili tra luglio 1943 e gennaio 1946. La data non può essere un’altra, non può essere il 17 maggio come qualche partito politico vorrebbe, perché è il 18 maggio a essere la data simbolo. E poi il 17 maggio è la Giornata contro omofobia, bifobia e transfobia e non vogliamo sovrapporci né offendere nessuno”. “Scegliere il 18 maggio non è stato facile. I crimini che vanno sotto il nome di marocchinate vanno dal luglio del 1943 al gennaio 1946- sottolinea Ciotti -. Ma il 18 maggio, grazie al supporto delle truppe marocchine, i militari polacchi issano la bandiera sopra Monte Cassino.

Per molti iniziava la liberazione, per altri iniziava l’incubo

Mentre per la maggior parte delle persone quello è l’inizio della liberazione, per molte altre è anche il momento in cui iniziano le violenze, gli stupri e le uccisioni ad opera dei Goumiers, reparti marocchini appartenenti al Corpo di spedizione francese”. “La mia – prosegue Ciotti – è una battaglia che va avanti da circa 25 anni per dare giustizia alle vittime di violenze e uccisioni avvenute alla fine della Seconda guerra mondiale. Una battaglia cominciata con la creazione di un’associazione culturale attraverso la quale raccogliemmo una serie documenti per poi arrivare all’attuale Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate.

La tragedia delle marocchinate tenuta nascoste per decenni

Nata nel 2010, anche attraverso il lavoro di un gruppo di avvocati, si occupa degli stupri e delle violenze avvenuti in quegli anni. Abbiamo presentato denunce anche alla procura militare che ha riconosciuto i crimini di guerra ma poi ha archiviato tutto. La mia è una battaglia per non dimenticare e una battaglia anche personale dato che anche la mia famiglia è stata colpita. Mio zio aveva 14 anni quando venne stuprato e ucciso. Le persone devono sapere cosa è accaduto. Quando iniziai più di vent’anni fa tanta gente conosceva questi fatti cruenti, in parte tenuti nascosti per motivi politici”.

(Fonte: wikipedia)