Oltre 100mila fedeli a San Pietro per il primo Regina Coeli di Papa Leone XIV

Sono accorsi in quasi centomila, secondo le stime ufficiali della Questura di Roma, per partecipare al primo Regina Coeli di Papa Leone XIV. Una folla immensa ha gremito piazza San Pietro in un evento che ha avuto il sapore di una svolta, non solo per la Chiesa cattolica, ma anche per il dialogo tra fede e mondo contemporaneo. Il nuovo Pontefice, affacciandosi dalla Loggia delle Benedizioni, ha pronunciato un discorso denso di richiami evangelici, accenti pastorali e istanze geopolitiche, in una domenica che non è stata solo liturgica, ma già storica.
Il primo Regina Coeli di Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice ha scelto di inaugurare il suo ministero petrino in una data carica di simbolismo: la Domenica del Buon Pastore, quarta del tempo pasquale. “Considero un dono di Dio il fatto che la mia prima domenica sia quella del Buon Pastore”, ha affermato Leone XIV, intrecciando liturgia e programma pastorale. Il Vangelo di Giovanni, che presenta Gesù come colui che “dà la vita per le sue pecore”, ha fatto da cornice a un messaggio forte: il Papa si presenta come un pastore tra la gente, chiamato ad ascoltare, custodire, accompagnare.

In un’epoca in cui le istituzioni faticano a trovare credibilità, la Chiesa viene delineata come luogo di prossimità e discernimento. “Abbiamo bisogno di guide credibili”, ha detto Leone XIV, rilanciando il tema della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni e parlando ai giovani in modo diretto: “Non abbiate paura”, un richiamo che risuona dalla memoria di San Giovanni Paolo II, ma aggiornato con il linguaggio dell’accoglienza e dell’ascolto.
Pace, conflitti e diplomazia
Il momento più intenso del discorso è arrivato quando il Papa ha alzato lo sguardo oltre Piazza San Pietro, verso un mondo lacerato. A pochi giorni dall’80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, Leone XIV ha evocato la memoria dei 60 milioni di vittime per denunciare il rischio reale di una “Terza Guerra Mondiale a pezzi”, riprendendo le parole profetiche del suo predecessore Francesco: “Mai più la guerra”.
Non sono mancate citazioni precise: l’Ucraina, con la “sofferenza dell’amato popolo ucraino”; la Striscia di Gaza, dove ha chiesto con forza la cessazione immediata del fuoco e la liberazione degli ostaggi; e infine un segno di speranza, con l’apprezzamento per il cessate il fuoco tra India e Pakistan, descritto come “segno che la diplomazia può ancora avere spazio”. Il suo appello si è fatto preghiera, ma non fuga dalla realtà: ha affidato alla Regina della Pace il compito di intercedere per un mondo ferito, in un gesto di profonda umanità.
Una folla di 100mila persone e il volto popolare della Chiesa
I numeri raccontano l’eccezionalità dell’evento: 100mila persone presenti in piazza San Pietro per ascoltare il primo Regina Coeli di Papa Leone XIV. Una partecipazione che non si vedeva da tempo, segno di un’attesa carica di speranza e curiosità verso il nuovo corso. Tra i presenti, non solo fedeli da tutto il mondo, ma anche bande musicali, artisti popolari e numerosi pellegrini giunti per il Giubileo dei musicisti.
Non è mancato un pensiero speciale per le mamme, in occasione della Festa della Mamma: “Mando un caro saluto a tutte le mamme con una preghiera per loro e per quelle che sono già in cielo”, ha detto il Papa, chiudendo il suo intervento con parole semplici, ma cariche di tenerezza. È l’immagine di una Chiesa che si fa prossima, che non governa da lontano, ma vive il dolore e la gioia del popolo di Dio.
Il pontificato che inizia tra Vangelo e realtà
Il Regina Coeli di Leone XIV non è stato un esercizio formale, ma un vero manifesto di pontificato. Al centro, una Chiesa ispirata al Vangelo e radicata nella storia, che parla al cuore delle persone ma non dimentica le urgenze globali. Dalle vocazioni alla pace, dalle ferite del mondo alla tenerezza del quotidiano, il nuovo Papa sembra voler incarnare una figura di pastore autentico e credibile.
Con la folla di San Pietro a fare da eco, Leone XIV ha posto le prime pietre del suo cammino. E se il buongiorno si vede dal mattino, quello del nuovo Papa promette una stagione di rinnovamento, tenerezza e coraggio.